L’unico confine che contraddistingue la cantina piemontese Bera è quello territoriale, piccolo e speciale: nelle Langhe, tra le colline dell’Astesana, dal 1758 si produce vino naturale territoriale e tradizionale.
Il terreno è fortemente vocato alla viticoltura, e questa è stato il colpo da maestro di Giovanni Battista. Fino alla seconda metà degli anni ’90, tuttavia, la produzione di vini seguiva un regime più convenzionale. È nel 1964 che la cantina si converte all’agricoltura biologica. Da allora, la tradizione secolare del territorio si è sposata alla perfezione con una filosofia volta all’intervento minimo sia in vigna che in cantina.
L’uomo il vino lo fa, sì, ma è la terra che predispone un nettare già di per sé fortunato. Il vigneron sapiente rispetta questa danza e ne impara ogni mossa. La ditta è rimasta in mano alla famiglia Bera, che porta avanti non solo un’azienda, ma una vera e propria identità.
I vini che ne risultano sono gustosi, inebrianti, leggeri e freschi. Hanno un alcol piuttosto basso e una facile beva. Sono vini felici, che trasmettono convivialità, festa, e allegria. La famiglia Bera rifiuta le pratiche interventiste e lascia che siano i loro dieci ettari a dettare il ritmo.
Vittorio ha condotto sapientemente la cantina nel ventunesimo secolo, ma oggi sono i suoi figli, Alessandra e Gianluigi, a portare avanti la storica tradizione familiare. L’approccio naturale viene abbracciato dalle nuove generazioni, che portano alti i loro vini naturali, con a capofila il capolavoro familiare: il Moscato D’Asti, elegante e delicato come il cuore dei suoi vigneron.