Oltre 25.000 ettari dedicati alla viticoltura e una storia molto lunga hanno contribuito a rendere i vini campani una certezza nell’ambito dell’enologia italiana. I Greci impiantarono la vite in Campania nell’era avanti Cristo, e ciò è dimostrabile dai vitigni autoctoni campani che ancora oggi dominano il panorama vinicolo della regione: Aglianico, Greco, Falanghina, Fiano, Piedirosso e Biancolella sono vitigni autoctoni di origine greca. L’aglianico, in particolare, veniva chiamato dai Greci, per l’appunto, Ellenico.
Pompei divenne nei secoli il principale centro commerciale di vini della Campania. Dopo aver superato la crisi del Medioevo, la Fillossera, che qui arrivò più tardi ma comunque produsse danni enormi, rovinò la viticoltura campana, che si riprese negli anni ’80.
Oltre ai sopracitati, i vitigni a bacca nera di maggiore rilievo sono lo Sciascinoso e il Casavecchia. Quelli a bacca bianca più importanti sono invece l’Asprinio, la Coda di Volpe, il Biancolella e la Forastera, il vitigno ufficiale dell’isola di Ischia. I vini rossi superano, seppur di poco, la produzione di vini bianchi, che sono comunque considerati eccezionali.
Le zone di coltivazione della regione Campania sono distinte e molto variegate: alcuni vitigni si sono adattati alla salsedine delle isole e sono quindi il frutto di una viticoltura eroica di tutto rispetto. I suoli vulcanici nelle terre del Vesuvio e nelle solfatare di Pozzuoli danno vita a vini incredibili e ricchissimi in profumi. Tra i vini più importanti è da citare il Taurasi, prodotto dal vitigno Aglianico, in provincia di Avellino. Qui, la terra accoglie ed esalta anche il Fiano e il Greco di Tufo. E ancora, le terre del Cilento, in provincia di Salerno, le aree nei pressi di Benevento, dove spiccano le Colline del Sannio.
La Campania possiede 4 DOCG: Taurasi DOCG, Greco di Tufo DOCG, Fiano d’Avellino DOCG e Aglianico del Taburno DOCG.
I vini naturali in Campania si esprimono al meglio nel territorio variegato della regione che ospita i produttori audaci e dalle personalità creative e vivaci. I vini naturali campani raccontano la storia del loro territorio, ma anche e soprattutto quella delle persone che creano ogni etichetta: tra i produttori di maggior prestigio, citiamo senz’altro Cacciagalli, Cantina Giardino, la piccola Cantina di Enza, e Bajola, dove Alice coltiva le sue amate viti circondata dal mare di Ischia.
Cantina Giardino - FXF Rosso IGP
Cantina Giardino - Sophia
Cantina Giardino - Bianco Chianzano
Cantina Giardino - Na Bianco
Tenuta Vincenzo Nardone - Vinà
Tenuta Vincenzo Nardone - PP0 Rosato
Tenuta Vincenzo Nardone - San Giorgio
Cantina Giardino - Metodo Olimpia
Cantina Giardino - Paski 2020
Cantina Giardino - Nude 2012
Cantina Giardino - Le Fole 2019
Cantina Giardino - Gaia 2020
Cantina Giardino - Drogone 2018
Cantina Giardino - Re Vino Rosso 2020
Tenuta Nardone - L’Americana 2020
La Cantina di Enza - Passione 2015
Il Trave - 4 Zumpi 2019
Cantina Giardino - SiWi 2020
Perillo - Coda di Volpe 2018
Podere Veneri Vecchio - Tempo dopo Tempo
Perillo - Taurasi 2010
Cacciagalli - Mille 2019
Bajola - Bajola in tiano 2018
Bajola - Bianco 20a Foglia
Cacciagalli - Aorivola 2019
Il Tufiello - Montemattina 2016
Giovanni Iannucci - Campo di Mandrie 2019
Casebianche - Cupersito 2017
Alepa - Privo l'eretico 2018
Giovanni Iannucci - Riecu 2019
Luigi Tecce - Taurasi Poliphemo 2015
il Trave - 2Cunti 2020
Podere Veneri Vecchio - Perdersi e Ritrovarsi
Il Tufiello - Sancho Panza 2018
Casebianche - Iscadoro 2019
Bajola - Baro 2020
La Cantina di Enza - Taurasi Padre 2013
il Cancelliere - Vendemmia 2019 Campania
Podere Veneri Vecchio - Il Tempo Ritrovato 2020
Podere Veneri Vecchio - Oh oh Camajo 2019
Luigi Tecce - Satyricon 2019
La Cantina di Enza - Pescrai 2018
Casebianche - Il Fric 2020
Podere Veneri Vecchio - Bella Ciao Agostinella 2020
Cantina Giardino - Adam 2019
Alepa - Casa di Campagna Bianco 2018
Cantina Giardino - Clown Enologue 2017
Giovanni Iannucci - Costa delle viole 2020
Cantina Giardino - FxF Fiano IGP 2020