Il vino bianco Coda di Volpe IGT proviene dall’ononimo vitigno (Coda di Volpe, per l’appunto) caratteristico della regione Campania. Nel 1970 entra nel Catalogo nazionale varietà di vite per poi conquistare il titolo di vino a Indicazione Geografica Tipica.
Il vino Coda di Volpe è uno dei più famosi e caratteristici della regione Campania: esso viene infatti prodotto prevalentemente ai piedi del Vesuvio, grazie al terreno molto fertile, nella provincia di Benevento, nel Sannio e nel Taburno, cioè delle località in Irpinia; qui, grazie alle colline di media altitudine, al clima e al terreno, le coltivazioni consentono di ottenere un vino gustoso e fresco.
Clima e terreno giocano un ruolo quasi primario nella coltivazione del vitigno: questi devono rispettare caratteristiche ben precise affinché non venga compromessa la qualità del prodotto finale.
Nel caso del Coda di Volpa, il terreno deve essere vulcanico: questo è ricco di fosforo, potassio, magnesio e altri minerali, che lo rendono estremamente fertile.
Importante è anche la giusta esposizione alla luce, resa possibile dalle colline dell’Irpinia.
Con l’invecchiamento, il vino tende a mutare il suo aspetto, diventando più consistenze di colore, ma anche gusto e profumo: con la maturazione e l’invecchiamento, il vino acquista un retrogusto di frutta secca e un sentore agrumato, senza mai perdere la freschezza che lo caratterizza.
Il vino Coda di Volpe, inoltre, si presta anche per l’affinamento in legno, una procedura che, come la maturazione, riesce a far esaltare le caratteristiche organolettiche del vino, garantendo un risultato finale qualitativamente migliore.
Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche del Coda di Volpe IGT, il vino si presenta in un color giallo paglierino, che tende ad intensificarsi negli anni.
Gli aromi presenti nel Coda di Volpe sono intensi e complessi, sono fruttati (mela, ananas, pesca) e floreali.
Per quanto riguarda invece l’esame gustativo, si può dire che questo vino bianco si presenta fresco e secco al palato, con un retrogusto di fiori e frutta e una buona struttura.
Come specificato dall’articolo 56 del regolamento emanato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su ogni bottiglia di Coda di Volpe IGT devono essere specificati nome e indirizzo dell’imbottigliatore e dell’azienda produttrice, seguite dal titolo IGT.
La capienza di ciascuna bottiglia di Coda di Volpe IGT deve essere di almeno 0,75 litri.
La storia del Coda di Volpe IGT risale al 79 d.c, l’epoca Pompeiana, dove il vino era considerato una bevanda particolarmente prelibata.
Il nome attribuito al vitigno, Coda di Volpe, deriva dalla forma del grappolo: esso presenta l’apice curvo, il quale ricorda esattamente la coda della volpe.
il Trave - 2Cunti 2020