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Eloro DOC

Dall’estremo sud della calda isola sicula sorge l’Eloro DOC: una denominazione che produce vini rossi siciliani (in alcune versioni rosati). Il vino proveniente dal sudest della Sicilia ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1994 ma la produzione contadina è molto più antica.

L’Eloro DOC identifica una piccola area, per estendersi nei territori vicini, che detengono le stesse caratteristiche utili a ottenere la denominazione. L’Eloro DOC è prodotto tra le province di Siracusa e Ragusa in diverse zone e città. In particolare, seppur all’estremo sud, fa parte della denominazione anche la produzione della sottozona Pachino. Nello specifico, l’estensione della denominazione Eloro DOC è confinata idealmente dalle città di Capo Passero, Ispica e Noto.

Ancor prima che del terreno, per ottenere un vino in denominazione Eloro DOC bisogna considerare il mare, o meglio gli effetti che il Mar Mediterraneo ha sulla produzione. L’influenza climatica della zona è un fattore determinante per l’Eloro DOC. Per quanto riguarda il terreno, l’Eloro DOC ottiene la sua espressione massima se vi è una corretta distribuzione tra le due componenti argillosa e calcarea ma soprattutto una buona presenza di sostanza organica e minerale. In breve, il terreno dell’Eloro DOC non dev’essere né troppo umido né troppo arido, né troppo acido né troppo alcalino.

Il vino all’interno della denominazione Eloro DOC nasce da una composizione di diverse uve, che singolarmente compongono altre eccellenze locali. Le operazioni di vinificazione sono identiche per ogni variante dell’Eloro DOC. Non vi sono particolari regole, unica eccezione riguarda le operazioni di vinificazione che devono essere obbligatoriamente effettuate nel territorio citato o, in extremis, in altra zona facente sempre parte delle province di Ragusa e Siracusa. Regole ferree vigono per rientrare dentro la Eloro DOC sottozona Pachino, e anche per la qualifica “Riserva”. Nel primo caso non può essere immesso al consumo prima del primo aprile dell’anno successivo, nel secondo caso dev’essere posto a un invecchiamento minimo di due anni, di cui almeno sei in botti di legno.

L’Eloro DOC muta le sue caratteristiche organolettiche in base alla variante (rosso, rosato, nero, Frappato, Pachino). Prendendo in esame il “classico” Eloro DOC rosso, il vino presenta un colore rosso rubino che può essere più o meno intenso e in alcuni casi con riflessi violetti o granati. L’odore dei vini prodotti in denominazione Eloro DOC è robusto e leggermente etereo mentre il sapore è sapido, tannico con retrogusto gradevolmente asciutto, leggermente fresco e amarognolo.

Come in altri vini d’eccellenza, anche nell’Eloro DOC è vietata qualsiasi altra qualificazione aggiuntiva oltre la Denominazione di Origine Controllata. Questo significa che non possono essere aggiunti aggettivi quali “extra”, fine”, “superiore”.

Dalla coltivazione che conduce alla produzione dell’Eloro DOC possono essere create diverse varianti. Oltre il classico rosso, è possibile creare le seguenti varietà: Eloro rosato, Eloro Nero d’Avola, Eloro Frappato, Eloro Pignatello, Eloro Pachino. L’Eloro DOC ha una sua identità ben precisa, anche al gusto, ma proviene da un uvaggio di varietà locali: dall’unione di altre eccellenze sorge l’Eloro DOC.

Salvatore Marino - Turi Rosso 2020

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Eloro DOC

22.00

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