Il vino Moscato d’Asti DOCG è uno dei vini che rientra nella denominazione Asti DOCG. Esistono molti vini afferenti alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita, che fu disciplinata a partire dal 1993. A tale denominazione, nata nel 1994, appartengono diversi vini del territorio piemontese.
I vitigni utilizzati per la realizzazione del vino denominato Moscato d’Asti DOCG si trovano nel territorio della regione Piemonte. Tutti i vini sono ottenuti dalla vinificazione delle uve del Moscato Bianco, vitigno che si trova in diversi territori divisi in sotto zone: la sotto-zona Canelli a cavallo tra le province di Asti e Cuneo, la sotto-zona Santa Vittoria d’Alba che si trova in provincia di Cuneo, la sotto-zona Strevi in provincia di Alessandria.
I vitigni disciplinati all’interno del Moscato d’Asti DOCG si trovano principalmente nei comuni piemontesi di Alessandria, Cuneo e Asti. Questi territori, infatti, hanno delle caratteristiche specifiche che consentono la coltivazione e la resa di queste pregiate uve. I terreni sono situati sulle colline e per questo hanno un’ottima esposizione al sole e condizioni micro-climatiche favorevoli. La composizione delle terre si presenta calcarea e argillosa, ed è per questo che le uve conservano bene un complesso corredo aromatico. Le uve vengono raccolte rigorosamente a mano.
Le uve dei Vini Moscato d’Asti DOCG vengono raccolte a mano e utilizzate in purezza. I processi per la vinificazione seguono regole ben precise, affinché il vino prodotto possa rientrare nella denominazione di Moscato d’Asti DOCG. Innanzitutto, la resa massima delle uve non deve superare il 75%. Durante i processi di vinificazione è possibile effettuare la cernita delle uve, la diraspatura dei grappoli, la decantazione e la filtrazione. Per quanto riguarda il Moscato D’Asti DOCG vendemmia tardiva, questo deve affinare per almeno un anno.
I vini Moscato d’Asti DOCG, ottenuti dalla vinificazione delle uve Moscato Bianco, si presentano dal colore giallo paglierino. a livello olfattivo sono molto caratteristici e aromatici, e al palato sono gradevoli e dolci, a volte anche vivace. A differenza del Moscato d’Asti DOCG, il Moscato a Vendemmia Tardiva, si presenta con un colore giallo tendente al dorato, un odore molto fruttato e intenso, per l’utilizzo dell’uva passita e il sapore speziato e armonico.
Nella denominazione dei vini Moscato d’Asti DOCG è vietata qualsiasi altra qualificazione che non rientri in quella stabilite dalle normative vigenti. Le bottiglie utilizzate devono avere una capienza di 750 ml, e non è consentito l’uso di tappi aventi un’alta percentuale di materiale plastico.
Per le tipologie di Moscato d’Asti e Moscato d’Asti vendemmia tardiva è possibile utilizzare il termine “vigna”, indicando il relativo toponimo. Sulle etichette è consentito far riferimento a nomi, marchi o ragioni sociali, purché non siano fuorvianti e non traggano in inganno gli acquirenti.
Vittorio Bera - Moscato d'Asti 2021