Roero DOCG è una denominazione del Piemonte, di cui fanno parte i vini rossi: Roero, Roero riserva, e i vini bianchi: Roero Arneis (o Roero), Roero Arneis riserva, e Roero Arneis Spumante.
La zona in cui è possibile produrre il vino Roero DOCG è la provincia di Cuneo, in particolare 19 comuni. Tra questi, i più importanti sono Piobesi d’Alba, Canale, Corneliano d’Alba e Vezza d’Alba. Solo in parte la produzione avviene in comuni come Govone, Guarene, Pocapaglia e altri.
Le zone in cui vengono coltivate le uve Nebbiolo (minimo 95%) per la produzione del vino Roero DOCG sono calde, tipiche del versante Sud. Il territorio, invece, è sabbioso-argilloso e calcareo. Il suolo è molto importante per quanto riguarda le peculiarità organolettiche di questo vino. Lo stesso vale per le uve Arneis, destinate alla produzione dei vini bianchi. Loro, a differenza del Nebbiolo, possono essere coltivate anche nelle zone più fresche, a nord.
Per poter rientrare nella denominazione Roero DOCG le uve devono avere una resa massima del 70%. Per quanto riguarda l’invecchiamento, il vino Roero rosso deve essere sottoposto obbligatoriamente a 20 mesi di invecchiamento, tra i quali 6 mesi in botti di legno. L’invecchiamento per il Roero rosso riserva, invece, deve essere pari a 30 mesi, di cui, anche in questo caso, 6 mesi saranno in legno.
I vini sotto la denominazione Roero DOCG devono seguire le norme del confezionamento; quindi, devono essere contenuti in bottiglie di forme tradizionali, che possano mantenere intatte le loro caratteristiche organolettiche, escludendo i contenitori da 200 cl.
Le colline in cui viene coltivato il Nebbiolo erano già da tempo la zona di coltivazione anche delle uve Arneis. Entrambe le tipologie di vitigno apportano al vino note caratteristiche, il primo elegante e particolarmente profumato, mentre il secondo, bianco, più suggestivo, con note di nocciola e pesca.