Nel cuore della Maremma Livornese, la piccola cantina Macchion dei Lupi di Carlo Parenti si dedica dal 2005 alla produzione di etichette artigianali, frutto di uve autoctone e genuine.
macchion dei lupi
Macchion dei Lupi sorge nel territorio di Suvereto, nel cuore della Maremma Livornese, in Toscana.
La Maremma Livornese, storicamente chiamata Maremma Pisana è una zona particolarmente vocata alla produzione di eccellenti vini e prodotti enogastronomici famosi non solo a livello nazionale come l’olio o il prosciutto crudo toscano.
La piccola cantina artigianale è stata creata e viene gestita dal proprietario Carlo Parenti, ex uomo d’affari che decide di diventare vignaiolo nel 2005 dopo l’illuminante incontro con l’enologo Attilio Scienza.
La cantina si estende in pochi ettari vitati sono articolati su tre nuclei, in zone pedecollinari ricchi di sassi e minerali di origine vulcanica, esposti a forti escursioni termiche giornaliere. Qui sono coltivati Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese e, in un’area più bassa e sabbiosa vicino al fiume Cornia, l’Ansonica.
L’approccio di Carlo è stato sin dall’inizio dettato dal rispetto dell’agricoltura biologica, convertita poi in un approccio biodinamico sia in vigna che in cantina, per dare vita ad espressioni fedeli, veritiere e dirette del territorio. Tra i filari viene praticato il sovescio di leguminose, con diserbi meccanici a filari alternati, con lo scopo di perseguire un equilibrio naturale e mantenere l’ambiente sano e pulito.
In cantina si procede a vinificare solo con lunghe fermentazioni, lieviti indigeni e nessuna filtrazione o chiarificazione ai vini al momento dell’imbottigliamento. L’aggiunta di solforosa viene ridotta in quantità omeopatiche e dove è strettamente necessaria.
I vini Macchion dei Lupi sono densi di carattere e personalità. Le sei etichette che il vigneron Carlo produce sono lo specchio di una realtà legata alla naturalità e al territorio. L’energia e la complessità aromatica di questi vini si articolano tra armonia e una beva veramente eccezionale.