Il Moscato è una famiglia di uve sia a bacca bianca sia a bacca nera. Deriva dal bacino medio-orientale del Mediterraneo, ma grazie ai mercanti veneziani si è poi diffuso in tutto il mondo. Il Moscato è uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi in Italia.
Con le sue uve si producono vini universalmente apprezzati e di ottimo valore, tra cui l’Asti DOCG, l’Arghilà IGT e il Benevento o il Beneventano IGT.
Il Moscato deriva il suo nome dal termine greco ‘muscum’ che letteralmente significa muschio. Sia l’uva sia il vino che se ne ricava, infatti, sono caratterizzati da un odore molto intenso e forte che ricorda proprio quello del muschio.
Gli antichi latini, invece, chiamavano questa vite ‘Uva Apiana’ perché veniva mangiata dalle api, data la sua estrema dolcezza.
Il Moscato è un vitigno originario del Mediterraneo medio-orientale. I coloni greci lo diffusero, poi, in tutte le regioni del Sud Italia importando i suoi semi o addirittura i suoi tralci. Nel Medioevo, poi, i mercanti veneziani lo esportarono in tutta Europa, compresa la parte più settentrionale.
Le classi più ricche, i nobili e l’alta borghesia apprezzavano molto i vini pregiati prodotti con le sue uve per cui spingevano per diffonderlo nelle varie regioni europee, mentre i coltivatori erano molto più restii dal momento che la vinificazione di questa particolare piante è abbastanza complessa, lunga e difficoltosa.
Il Moscato è un vitigno dalla maturazione tardiva. Infatti, la vendemmia non viene svolta prima della metà di ottobre. Richiede terreni ricchi di minerali, protetti e ben esposti al sole. Necessita inoltre di alte temperature per giungere a maturazione e raggiungere un elevato grado zuccherino.
Ne esistono diverse varietà, tra cui il Moscato Giallo per il colore molto acceso dei suoi acini, il Moscato Bianco, il più pregiato in assoluto e il Moscato d’Amburgo, una varietà a bacca nera usata per la vinificazione, ma anche da tavola. In Grecia, a Samo si coltiva il Moscato di Samos, con cui si produce l’omonimo vino.
Il Moscato può essere utilizzato sia per la produzione di vini passiti sia per gli spumanti, di solito ottenuti con Metodo Classico.
I suoi acini possono essere bianchi, neri e rosati, ma tutti portano alla produzione di vini estremamente aromatici.
Con il Moscato si ottengono prodotti di altissima qualità, addirittura pregiati, in particolare quando si utilizza la varietà Bianca, considerata una vera e propria eccellenza.
Molti dei vini realizzati con il moscato, in purezza o insieme ad altre viti, hanno proprio per questo motivo ottenuto le Certificazioni, come il Moscato d’Asti DOC.
Con il Moscato si ottengono spumanti, passiti, vini frizzanti e fermi. Tutti sono caratterizzati da una dolcezza di fondo che non stanca il palato, da un’estrema aromaticità, quasi speziata, e da intense note fruttate e floreali.
I vini fermi, grazie all’invecchiamento, sono molto più corposi ed intensi, pur rimanendo equilibrati.
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