Il Sémillon è uno dei più grandi vitigni nel Bordolese.
Molto diffuso anche in Australia, Argentina, California e Sud Africa, nella nostra Italia viene maggiormente coltivato in Toscana.
Dalla vite del Sémillon nascono diversi vini di ottima qualità, spesso in blend assieme al Sauvignon Blanc.
Nonostante la regione francese di Bordeaux sia famosa soprattutto per i suoi vini rossi francesi (80% della produzione), dal vitigno internazionale del Sémillon vengono prodotti vini bianchi.
Coltivato nel Bordolese, in particolare nelle aree di Saint-Emilion, è evidente che l’origine del nome Sémillon sia da ricondurre a questa zona di produzione.
Il vitigno era inizialmente conosciuto come Sémillon de Saint-Émilion, per la precisione dal 1736.
La diffusione di quest’uva fu rapida e venne presto considerato da tutti il vino bianco per eccellenza.
Giunse per la prima volta in Australia all’inizio del XIX secolo e nei primi anni dell’Ottocento, oltre i 90% dei vigneti Sud Africani coltivavano Sémillon. Qui era chiamto Wyndruif, letteralmente “uva da vino.”
Nel Bel Paese fu portato, con molta probabilità dalle truppe di Napoleone, solo più tardi e venne registrato ufficialmente nel 1970.
Un tempo era considerata l’uva con la più alta percentuale di coltivazione e senza dubbio la più famosa, ora non è più così.
Con la comparsa del Sauvignon Blanc, le cui bacche vengono utilizzate assieme a quelle del Sémillon per la produzione di grandi vini bianchi, i terreni destinati a quest’ultimo diminuirono.
Il clima ideale per la coltivazione del vitigno Sémillon risulta essere caratterizzato da giornate abbastanza calde e serate più fresche. Questo perché la sua uva possiede una buccia alquanto sottile che a temperature troppo elevate rischierebbe di bruciare.
Dal punto di vista colturale, il Sémillon si adatta bene a diversi tipi di suolo, resta però il fatto che i massimi risultati del vitigno si ottengono su terreni argillosi e calcarei.
Si presenta come un’uva semplice da coltivare ma che tende alla sovrapproduzione, questo comporta la necessità di attente potature.
Nonostante si tratti di un vitigno resistente alle malattie tipiche della vite, il Sémillon risulta essere particolarmente sensibile alla muffa nobile conosciuta con il nome Botrytis Cinerea.
Il motivo è da ricondurre alla buccia sottile dell’acino che facilita la penetrazione del fungo nel frutto.
I vini prodotti con il Sémillon in purezza sono alquanto rari, come detto poco sopra, le uve di tale vitigno vengono spesso accompagnate da quelle del Souvignon Blanc per contrastare le caratteristica dolcezza con note più acide.
Non è un caso, infatti, che con le sue bacche venga prodotto uno dei passiti più conosciuti: il Sauternes.
Presente anche in Italia, troviamo il Sémillon maggiormente all’interno dei vini bianchi toscani della DOC Montecarlo o nella regione Lazio, per esempio nel vino Atinia DOC.
Le sensazioni al gusto e all’olfatto del Sémillon variano a seconda del clima e della maturazione dell’uva.
Nei vini prodotti con uve coltivate in un clima fresco e con bacche non troppo mature, gli aromi saranno maggiormente erbacei.
In caso di clima più caldo e uva più matura, il vino risulterà fruttato.
Il vino si presenta con colori intensi, questo perché la buccia stessa dell’uva assume tinte cariche una volta vicina alla maturazione. Dal giallo dorato al rosa.
Chateau Rioublanc - Cremant de Bordeaux