La superficie vitata della Liguria è di appena 1500 ettari, di cui il 65% viene considerata produzione d’altura, a causa dei paesaggi scoscesi in cui i vignaioli liguri coltivano le loro viti.
La viticoltura di questa particolarissima regione ha inizio con i Romani. Inizialmente, le terre che venivano destinate alla coltivazione della vite si trovavano soprattutto a Ponente (Liguria Occidentale) e nella provincia di La Spezia. Senza dubbio, un enorme salto in avanti dal punto di vista del commercio avvenne con Genova Repubblica Marinara.
Nel ‘500 si comincia a parlare dell’eccellenza enologica ligure, ed è in questo secolo che per la prima volta si ritrova il termine Albarola. Ma è nell’800 che Vermentino e Albarola si impongono come prodotti di punta delle uve liguri. Nonostante la fillossera e le generiche condizioni geografiche decisamente limitanti, la Liguria è patrimonio di piccole cantine uniche nel loro genere.
La produzione di vini liguri si concentra sulla fascia costiera e, laddove è possibile, sui territori montuosi dell’entroterra. Si producono maggiormente vini bianchi, tranne nella zona occidentale di Ponente, dove vi è una discreta produzione di vini rossi liguri. Il vitigno più coltivato in assoluto è il Vermentino, seguito dal Pigato, Bosco e Albarola, spesso abbinate in vini sapidi e splendidi. Tra le uve a bacca nera, la più importante è il Rossese, il Ciliegiolo, l’Ormeasco (altro nome dato al Dolcetto), e la Barbera.
La Liguria non possiede DOCG, ma ha 8 DOC di tutto rispetto. Colli di Luni DOC si estende fino alla Toscana, e fa del Vermentino il vitigno principe. Le Cinque Terre DOC racchiudono invece tutti quei territori da viticoltura eroica.
Nelle isole in provincia di La Spezia infatti, il panorama è suggestivo e mozzafiato: i vigneti si estendono su versanti tanto ripidi quanto impervi, con terrazzamenti che arrivano quasi a toccare il mare. In queste zone si produce anche lo Sciacchetrà, vino passito raro e apprezzatissimo, prodotto da uve Vermentino, Bosco e Albarola.
I vini naturali liguri più che un’eccezione sono una regola: la difficoltà di produzione e l’impossibilità di avere cantine di grandi dimensioni fanno in modo che siano i produttori più legati al territorio ad avere la meglio. I vignaioli qui abbandonano tecnologie e convenzioni, tuffandosi in mondo tanto complicato quanto ricco di soddisfazioni: quello dei vini naturali.
Tra i produttori più audaci delle Cinque Terre citiamo Possa e i vini di Walter de Battè. Nel Tigullio troviamo la piccola produzione eccezionale di Giorgia Grande, il Torchio e Santa Caterina, al confine con la Toscana. Imperdibili, nella Liguria di Ponente sono i vini naturali di Selvadolce e Rocche del Gatto.
Spagnoli - Extreme
La Ricolla - Grana(n)cia Meccanica
La Ricolla - Oua al Quadrato
La Ricolla - Berette 2.0
Possa - Vin dei Vecci Bianco
Selvadolce - VB1
Il Torchio - Lunatica
La Ricolla - Ninte de Ninte 2020
La Ricolla - Kin(g) Tanino Fu**ing White Wine 2020
Possa - Rosè d'Amour 2021
Possa - Cinque Terre Bianco 2021
Possa - Principe Jacopo 2021
La Felce - In origine 400 Bianco 2021
Giorgia Grande - Raixe
Selvadolce - Crescendo
Spagnoli - Vermentino Colli di Luni
Spagnoli - Pan
Santa Caterina - Etichetta Bianca 2019
Walter De Batte - Vigneto delle Pietre nere 2017
Terra della Luna - Caligrè
Selvadolce - Rosso..se 2014
Terra della luna - Plinio 2018
Torchio - Stralunato 2020
Rocche del Gatto - Pigato
Giorgia Grande - Mediterraneo
Rocche del Gatto - Vermentino 2019
Stefano Legnani - Bambo Road
Rosmarinus - Rossese di Dolceacqua 2019
Walter De Batte - Carlaz 2019
Torchio - Logorroico 2020
Terra della luna - Lun'Antica 2018
La Felce - Monte dei Frati 2021
Torchio - Il bianco 2020
La Ricolla - Per Daniel 2020
Walter De Batte - Saladero 19-20
Walter De Batte - Harmoge 2018
Santa Caterina - Poggi Alti
Selvadolce - Rebosso
Selvadolce - Rucantu Pigato
Walter De Batte - Cerico 2015
Rocche del Gatto - Rossese
Rosmarinus - Tra di Noi