Regione dal fascino incredibile, della Puglia da bere si sono innamorati per primi i Greci, che hanno introdotto alcuni vitigni pugliesi che oggi ancora riconosciamo e apprezziamo: l’Uva di Troia e il Negroamaro. Il metodo di coltivazione pugliese che va per la maggiore è l’alberello, antica forma di allevamento della vite, anche questa importata dai Greci. La Puglia conobbe poi una nuova spinta verso l’alto sotto il regno di Federico II di Svevia. Nei secoli successivi, tuttavia, la produzione vinicola pugliese si concentrò sulle quantità piuttosto che sul livello qualitativo del vino. Dagli anni ’90, i vini pugliesi sono tornati a essere punto luce italiano e dimostrazione sapiente delle capacità agricole dei produttori pugliesi.
Il territorio pugliese è sia collinare che pianeggiante, per questo le zone in cui si producono vini dalla beva squisita sono parecchi e molto diversi tra loro: il Gargano è la regione calcarea del nord, che si contrappone al Salento, perla mediterranea del sud. Nel centro, la viticoltura si estende al Tavoliere in provincia di Foggia, e alle Murge, tra Barletta, Bari, e Brindisi. Per migliorare e massimizzare il livello di produzione vinicola pugliese, si pone sempre più attenzione alla scelta del patrimonio di uve interno.
Per questo, i vitigni autoctoni pugliesi stanno avendo uno sviluppo incredibile. Si è finalmente capito il loro valore e lo si sta proteggendo e trasmettendo anche in altri paesi. I vitigni pugliesi principali rimangono comunque a bacca nera, e sono il Negroamaro, il Primitivo e l’Uva di Troia. Ognuno di questi vitigni ha un suo luogo del cuore: per il Negroamaro è il Salento, per il Primitivo è il centro, e per l’Uva di Troia è il nord. A questi si aggiunge anche la crescente notorietà della Malvasia Nera, specifica delle zone di Brindisi e Lecce. Tra i vitigni rinomati della regione, si aggiungono il Montepulciano, Aglianico, Bombino Nero e Sangiovese. Per quanto riguarda i vitigni autoctoni pugliesi a bacca bianca, in Puglia si producono vini significativi come il Bombino Bianco, la Verdeca, il Fiano e lo Chardonnay.
La Puglia detiene 4 DOCG, di cui tre appartengono all’area di Castel del Monte, in provincia di Bari: Castel del Monte Bombino Nero DOCG, Castel del Monte Rosso Riserva DOCG, e Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG. Al loro fianco, si aggiunge la denominazione numero uno delle province di Taranto e Brindisi: Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG.
Purezza, tradizione e voglia di riscatto al calice sono gli ingredienti che accomunano i vini naturali pugliesi. Sono produttori audaci e fedelissimi a ciò che la natura gli ha dato. Esempio eclettico della Murgia Barese è la cantina de L’Archetipo, mentre l’autenticità del Salento è espressa dai vini naturali di Natalino del Prete, ma non solo. La Puglia è magica in tutta la sua estensione, e i suoi produttori ne sono un esempio vivo e squisito.
Petracavallo - Bianco d'Alessano
L'Archetipo - Niuru Maru
L'Archetipo - Litrotto Rosso
L'Archetipo - Spumante Rosato Susumante
L'Archetipo - Verdeca Sette Lune
L'Archetipo - Greco
L'Archetipo - Fiano
L'Archetipo - Litrotto Bianco
Tenuta Macchiarola - Tippi
Tenuta Macchiarola - Belle Vignole
Tenuta Macchiarola - Bizona
Dei Agre - Amaranto 2021
Natalino Del Prete - Susumaniello 2021
Natalino Del Prete - Pinoq 2021
Natalino Del Prete - Moina 2021
Natalino Del Prete - Il Prodigo 2021
Natalino Del Prete - Il Pioniere 2020
Petracavallo - Verdeca 2020
Paglione - Mania 2020
Tenuta Demaio - Nero di Troia 2020
Dei Agre - Nustrale 2020
Paglione - l'Eclettico 2020
Progetto Calcarius - Frecciabomb Orange 2020
L'Archetipo - Primitivo
Petracavallo - Vino Bianco Bye 2019
Cantina Giara - Amphora viva 2020
Dei Agre - Lunatico 2019
Cantina Giara - Primordio 2019
L'Archetipo - Marasco Nature 2019
Progetto Calcarius - Nu Litr Bianco
Cantina Giara - Fatalità 2020
Cantina Giara - Mons-Roni 2020
Petracavallo - Primitivo 2019
Tenuta Demaio - Bombino Macerato 2020
Dei Agre - Racimolo 2019