La cultura enogastronomica umbra si appoggia su due grandi prodotti: il vino e l’olio. Lo avevano capito già i Romani, le cui avventure vinicole umbre ci sono note grazie agli scritti di Plinio il Vecchio e di Marziale. Nel medioevo il vino umbro ebbe i suoi momenti di gloria, seppur limitati. Nel 1400 era Orvieto il centro nevralgico della produzione vinicola umbra.
Nei secoli successivi, tuttavia, la viticoltura italiana subì un abbassamento qualitativo in favore di una richiesta sempre crescente e il bisogno di soddisfarla, a ogni costo. Finalmente, negli anni ’60 del ‘900, la viticoltura umbra tornò ad essere un investimento simbolo di eccellenza e tenacia.
Oggi i vini umbri sono tra i più apprezzati della penisola, merito di un territorio e un clima perfetti per la viticoltura. Con i suoi forti sbalzi termici e precipitazioni abbondanti, la terra umbra è madre di una superficie vitata notevole. Gli ettari coltivati sono circa 17mila, un numero interessante se si considera le dimensioni ridotte della regione. Le viti si concentrano sulle colline, che coprono circa il 70% della produzione totale di vini umbri.
In Umbria si coltivano quasi equamente uve a bacca bianca e uve a bacca nera. Tra i vitigni autoctoni umbri a bacca bianca, il più importante è senz’altro il Grechetto. Al suo fianco troviamo il Trebbiano Toscano, la Malvasia Bianca, il Procanico, il Canaiolo Bianco e il vitigno internazionale Chardonnay. Tra vitigni umbri a bacca nera il principale è il Sagrantino, che produce il celebre Sagrantino di Montefalco, tra i vini più tannici d’Italia. Altre uve a bacca nera sono il Sangiovese, il Canaiolo Nero, il Ciliegiolo e il Montepulciano. Tra gli internazionali, nella zona del lago Trasimeno è notevole la coltivazione di uva Grenache, nota con il nome di Gamay del Trasimeno.
L’Umbria possiede due DOCG: Montefalco Sagrantino DOCG e Torgiano Rosso Riserva DOCG. Al fianco delle DOCG in Umbria ci sono ben 13 DOC.
Il movimento dei vini naturali umbri chiama a gran voce le produzioni artigianali dei piccoli coltivatori di collina. La tradizione secolare del vino si incrocia con regimi agricoli biologici e biodinamici: il risultato sono vini naturali genuini e autentici, simbolo del cuore verde d’Italia. Il minimo impatto sul terroir è la filosofia di Annesanti, cantina a due passi dalla Cascata delle Marmore. Tra gli altri produttori artigianali, Raina è sicuramente il simbolo della zona del Montefalco, mentre Cantina Margò è invece l’esempio della piccola terra locale dove l’amore per i vini naturali umbri non conosce confini.
Cantina Pulaio - Mall’Aia
Tenuta Bellafonte - Arneto
Tenuta Bellafonte - Montefalco Sagrantino Collenottolo
Annesanti - Lu Buttijone
Marco Merli - Janus
Marco Merli - The Vino Bianco
Marco Merli - Brucisco Bianco
Collecapretta - Vigna Vecchia
Marco Merli - Brucisco Rosso
Marco Merli - Tristo Bianco
Collecapretta - Terra dei Preti
Marco Merli - Tristo Rosso
Collecapretta - Pigro delle Sorbe
Collecapretta - Malvasia dello Scarparo
Collecapretta - Il Galantuomo
Collecapretta - Il Forestiero
Montecorneo 570 - Hambre
Montecorneo 570 - Allius
Bettalunga - Piaggione 2021
Bettalunga - Rigaldo 2020
Bettalunga - Povento 2020
Annesanti - Raspato Bianco
Tiberi - CriCrò 2020
Riccardo Danielli - Un Giorno Capirai
Riccardo Danielli - Cinquemila Lire
Malauva - Rosarella 2020
Annesanti - Acqua della Serpa 2020
Annesanti - Suppriscola 2020
Annesanti - Sibillino
Annesanti - Raspato Rosato 2020
Annesanti - Salto del Cieco
Annesanti - Fonte Farro
Annesanti - Valnero 2017
Raina - Montefalco Rosso
Annesanti - Colle Fregiara 2019
Cantina Margò - Rosso
Cantina Margò - Fiero
Raina - Montefalco Sagrantino
Raina - Umbria Grechetto
Cantina Margò - Regio
Raina - Rosso della Gobba
Annesanti - Ninfa del Nera
Raina - La Peschiera di Pacino
Annesanti - Nasciolo