L’eccezione che conferma la regola: il Sudafrica è l’unico stato del continente africano in grado di produrre vino. Un territorio variegato e una cultura dinamica portano i vini sudafricani tra i primi posti delle classifiche globali. Il Sudafrica è infatti il settimo produttore di vino al mondo.
Il vino in Sudafrica è arrivato prima dell’Australia e della California: più di 350 anni fa. Nel ‘600 infatti, i coloni olandesi iniziarono a piantare le viti in Sudafrica per permettere ai propri equipaggi – stanziati presso Capo di Buona Speranza – di poter disporre di vino a volontà. Nel 1685 fu fondata la prima cantina del Sudafrica: Costantia, una realtà che per anni è stata anche l’unica di tutto il continente. Nell’800, con le devastazioni causate dalla Fillossera, anche il Sudafrica subì un danno immenso. All’inizio del ‘900 si ricominciarono a piantare vigneti, principalmente con l’uva francese Cinsault. Il periodo dell’Apartheid di fatto rallentò e ritardò lo sviluppo della viticoltura, a causa di embarghi e limitazioni poste allo stato più meridionale del continente. È stata la fine degli anni ’80 a fare da apripista all’enologia di qualità nelle terre del Sudafrica, oggi in continua crescita.
Il Sudafrica è uno stato molto fortunato dal punto di vista climatico: le temperature sono calde ma non sono eccessive, il vento portato dai due oceani aiuta a creare un microclima ideale, e le aree vinicole riescono a portare il proprio terroir all’interno delle bottiglie. Le regioni più importanti per la viticoltura in Sudafrica si trovano nei pressi della città di Cape Town e intorno a Capo di Buona Speranza.
Costantia è il luogo ideale per il vino dolce prodotto dal Moscato di Alessandria, ma anche per vini bianchi minerali e freschi, da uve francesi di Chardonnay e Sauvignon Blanc. Le correnti dell’Oceano Atlantico raggiungono Stellenbosch, la zona più importante del paese. Qui si producono vini bianchi sudafricani d’eccellenza, ma anche rossi con uve Cabernet Sauvignon, Shiraz, Cabernet Franc e Pinotage, vitigno autoctono del sudafrica. Il Pinotage è un incrocio tra Cinsault e Pinot Nero, che è stato creato presso la facoltà di enologia dell’Università di Stellenbosch, dal Prof. Perold. Altra zona vocata alla viticoltura è Paarl, più a nord, che produce vini sudafricani bianchi prodotti in grande misura da Chenin Blanc, l’uva più coltivata del Sudafrica.
Per quanto riguarda i vini naturali, invece, il Sudafrica è ai primi passi. Esistono produttori di vini naturali sudafricani, ma sono davvero pochi, e per lo più giovani. I loro prodotti raccontano un territorio che è ancora tutto da scoprire. Da provare le bottiglie di Testalonga, azienda del giovane Craig Hawkings, il primo a realizzare Orange Wine sudafricani nella zona dello Swartland.