Menti

Quando parliamo di cantine storiche, non può che venirci in mente la storia dei Menti. La famiglia vicentina ha il vino che scorre nelle vane fin dai lontani avi dell’800. Giovanni Menti fondò la cantina oltre cento anni fa, in una cornice storica e culturale lontanissima da quella attuale. Eppure… c’è qualcosa che resta laddove tutto il resto cambia. E in questo caso, si tratta del vino.

Siamo nel 1964 quando Gianni Menti prende in mano le redini dell’azienda di famiglia. Da allora a oggi la crescita, già costante, ha subìto un ulteriore spinta verso una qualità sempre maggiore. Nel 2002 il figlio di Gianni ha preso in gestione la cantina, affiancando il padre e diventando, oggi, il gestore ufficiale.

Parliamo dunque di Stefano Menti e del suo approccio: Stefano ha permesso alla cantina di tradurre i propri aspetti in vigna affiancandosi all’agricoltura prima briologica, e poi biodinamica. La zona su cui sorge la cantina è formata da un terreno particolarmente fertile a base di roccia vulcanica e tufo, e ricco di minerali.

Gli ettari vitati sono circa 7, dove si coltivano le due varietà locali più affini alle condizioni del terreno: la Durella e la Garganega. Le vendemmie avvengono sempre manualmente, con una raccolta delle uve attentissima, che segue passo dopo passo una selezione accurata dei migliori grappoli.

In cantina, le fermentazioni avvengono tutte solo mediante lieviti indigeni, mentre per le vinificazioni si utilizzano vasche di cemento, barriques e grandi botti di legno. I solfiti aggiunti sono minimi e i vini non subiscono né chiarifiche né filtrazioni.

I vini prodotti dalla cantina Menti sono pure espressione di un territorio e, soprattutto, di una storia familiare che affonda le sue radici nel secolo scorso, e che è riuscita ad attraversare guerre, cambiamenti climatici, sfide culturali e inversioni di mercato arrivando fino a oggi. Solo che per questo, un brindisi va a questa famiglia e a quei vignaioli che riescono nell’impresa di progredire rimanendo sempre e comunque uguali solo a sé stessi.