Albana

Albana è un vitigno molto antico, noto e apprezzato fin dall’epoca degli antichi romani. Si tratta di uno dei vitigni locali a bacca bianca, presente principalmente nelle regioni dell’Italia centrale, con specifico riferimento all’Emilia Romagna.
I grappoli del vitigno Albana producono un vino color giallo dorato, particolarmente apprezzato per la sua freschezza e morbidezza al palato.

Già presente negli scritti del politico romano Catone, così come in quelli del filosofo e naturalista Plinio il Vecchio, si crede che il nome di questo vitigno derivi dal termine latino albus, richiamando così sia il colore chiaro e bianco del suo vino sia la zona geografica di provenienza dei Colli Albani.

La storia del vitigno Albana affonda le sue radici nell’epoca dell’antica Roma, ritenendo probabile che gli abitanti dell’Impero portarono l’uva nella zona circostante il Rubicone per iniziarne la coltivazione. Si parla, anche, di un possibile riferimento ad Albuele, associando così questo vitigno all’Elbling, tipico della Valle del Reno ma di origine italiana, la cui diffusione in Germania risale al IV secolo.
A partire dal 1600, il nome del vitigno iniziò ad essere associato ad alcune denominazioni specifiche anche se, attualmente, le categorie più note sono 5 e si distinguono essenzialmente per la tipologia del grappolo.
Nel 1970, Albana è stato registrato ufficialmente all’interno del Catalogo Nazionale Varietà di Vite, ottenendo così un importante riconoscimento a livello nazionale.

Per la coltivazione del vitigno Albana, è importante rispettare alcune condizioni essenziali, legate principalmente ai fattori climatici e al terreno. Si tratta, infatti, di peculiarità di tipo colturale e produttivo, che richiedono una potatura lunga e una vigoria moderata.
Per quanto riguarda il suolo, l’ideale è quello calcareo, preferibilmente ricco di fossili e caratterizzato da una mistura di creta, marna e sabbia. Questi fattori sono tutti presenti nelle province di Forlì, Bologna, Ravenna e nella Valle del Po, dove il clima è prevalentemente continentale (estati secche e calde, alternate a inverni freddi).

Il vitigno Albana, oggi tra i più amati sia dagli amatori sia da enologi professionisti, origina alcuni tra migliori vini nazionali. In particolare, vengono prodotte quattro versioni: Secco, Amabile, Passito e Dolce. Il Secco, il Dolce e l’Amabile hanno in comune il colore dorato, la gradazione alcolica elevata e una maggiore corposità, anche se gli ultimi due si distinguono per una maggiore presenza di zuccheri residui al loro interno. Il Passito, invece, è quello più interessante grazie al suo gusto pieno ed equilibrato, con sentori di confettura e frutta candita.
È vinificato in purezza è da origine alle denominazioni Reno DOC, Romagna Albana DOCG, Romagna DOC, Romagna DOC sottozona Albana spumante e Sillaro o Bianco del Sillaro IGT.

I vini provenienti dal vitigno Albana hanno caratteristiche organolettiche ben precise, quasi uniche. Partendo dall’aspetto, ciò che risulta evidente è il colore giallo con riflessi dorati oppure ambrato, mentre al palato risulta piuttosto tannico, fresco, morbido e fruttato.
L’acidità del vino è minima, risultando così molto piacevole e di facile accostamento, grazie al suo retrogusto intenso.

Per quanto riguarda la produzione del vino, è possibile procedere in due modi: si può lasciare maturare l’uva direttamente sulla vite oppure raccogliere i grappoli per farli essiccare all’interno di stanze ventilate, poggiandoli su stuoie o su graticci.
Il passo successivo è la vinificazione, che deve essere fatta utilizzando grandi cisterne in acciaio inossidabile o botti apposite, facendo invecchiare il vino per almeno sei mesi.