Carricante

Il Carricante è un vitigno autoctono dell’Etna, il più diffuso vitigno a bacca bianca della terra catanese. È considerato un vero e proprio tesoro liquido a cui si deve la rinascita della viticoltura dell’Etna, costituito da un terreno vulcanico che è fonte di diversi tipi di lava e da materiali eruttivi. Il terreno del vitigno è anche vicino al mare, il che rende il vino un riflesso di sostanze minerali.

Registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1970, il nome del vitigno Carricante deriva dall’espressione tipicamente siciliana “u carricanti”, che sta ad intendere l’abbondante produzione che riempie i carri d’uva, ad indicare l’ingente produttività. Si pensa che questo nome sia stato attribuito dai vignaioli di Viagrande proprio per la copiosità di produzione.

Il vitigno Carricante ha origini molto antiche, probabilmente arrivato nel territorio siciliano con i primi coloni greci. Fino alla metà dello scorso secolo il Carricante era il più diffuso nella provincia di Catania ma dal 1885 fu anche introdotto nella provincia di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Agli inizi degli anni 90 il Carricante diventa oggetto di indagine sulla natura e sul contenuto di alcune classi di polifenoli in uve prodotte nella Sicilia orientale, insieme al Vesparola, al Minnella Bianca, al Nerello Mascalese e al Nerello Cappuccio a bacca rossa. Questa indagine è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti.

Il Carricante è tradizionalmente coltivato secondo la tecnica ad alberello e dalla maturazione tardiva, su suoli vulcanici colmi di minerali. Le altitudini della montagna nera e il clima mediterraneo del Mar Ionio contribuiscono a donare all’uva profumi e aromi intensi e inimitabili. Il terreno dell’Etna è costituito infatti da sali minerali in cui le differenze di altitudini ed esposizioni valorizzano la mineralità. I vini del vitigno Carricante sono costituiti da un’elevata acidità fissa e da acido malico e, se ben coltivato e vinificato, produce vini bianchi dalle note complesse e da interessanti caratteri aromatici. Di foglia media, sub-orbicolare o pentagonale, trilobata o pentalobata, il suo grappolo è medio e conico, con buccia caratterizzata da una copertura di pruina.

ll vitigno Carricante dà origine a grandi vini bianchi i cui aromi predominanti sono mela, zagara, anice, unito ad un nerbo acido che li struttura. Grazie alla sua finezza viene spesso vinificato con altri vitigni autoctoni, tra questi il Catarratto, Marchese delle Saline, Minella, Inzolia e lo Chardonnay. Lo si trova anche vinificato con uve a bacca scura, come il Nerello Mascalese, originariamente stabilito perché quest’ultimo maturava a fatica nelle zone dell’etna più elevate. Dalla vendemmia 2002 viene utilizzato per la produzione di spumanti metodo classico, grazie all’intuizione del cavalier Benanti che ha reso possibile lo Spumante da Carricante.

L’abbondanza che rimanda il vitigno Carricante e la sua raffinatezza lo rendono un vitigno generoso e unico, il colore dell’uva è giallo paglierino con riflessi verdastri. Ha un rimando olfattivo raffinato caratterizzato da un fresco slancio di acidità corredato da aromi fruttati, erbacei e floreali, con una briosa sapidità finale che lo rende un perfetto accompagnamento per piatti strutturati.

Il Carricante entra nella costituzione dell’Etna Bianco DOC, presente al 60% e al 40% dal con 40% di Catarratto e dell’Etna Bianco Superiore DOC, presente all’80%.