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Grignolino

Il Grignolino è un vitigno a bacca nera autoctono piemontese, presente soprattutto ad Asti, Monferrato, Cuneo e nell’Oltrepò Pavese.
Viene utilizzato per la produzione di molti vini sia in purezza, sia tagliato con il Barbera e il Freisa.

 

Il nome del vitigno Grignolino deriva probabilmente dal termine dialettale piemontese, e in particolare della zona dell’astigiano, ‘grignole’, cioè vinaccioli. Gli acini di quest’uva, infatti, ne sono particolarmente ricchi e rendono abbastanza difficoltosa la fase di pressatura durante le lavorazioni di vinificazione.
Questa vite è conosciuta anche con il nome di ‘Barbesino’, ma solo nella zona dell’Oltrepò Pavese.

 

La storia del Grignolino è molto antica, infatti compare già in uno scritto del 1249. Inizialmente, la zona in cui veniva coltivato era molto più estesa, anche al di fuori del Piemonte, ma una ripetuta serie di infezioni alla pianta ne hanno notevolmente ristretto il territorio.
All’inizio del ‘900 questo vitigno veniva considerato come una vera e propria eccellenza, ma poco dopo il suo valore è stato ridimensionato e in parte abbandonato.

 

Il grignolino è un vitigno dalla maturazione medio-tardiva per cui la raccolta inizia sempre dopo la prima metà di ottobre.
La pianta predilige i climi caldi e secchi e terreni duri. In queste condizioni, è in grado di garantire delle rese medie e costanti.
Il grappolo è molto allungato e gli acini sono di forma ellissoidale, con una buccia abbastanza sottile e di colore rosso-bruno. Al loro interno contengono molti vinaccioli e questo rappresenta il maggior problema in fase di vinificazione perché, se si spaccano con le forze di pressione, rilasciano uno sgradevole retrogusto amaro e astringente al vino.

 

I vini ottenuti dalla vinificazione in purezza del Grignolino sono considerati di media qualità, per questo motivo viene generalmente tagliato con altre uve come il Barbera e il Freisa. In questo modo si ottengono dei prodotti più stabili ed equilibrati e dal colore rosso più intenso.
Questo accade anche nel Grignolino d’Asti DOC, in cui è concessa, da Disciplinare, un’aggiunta massima del Freisa del 10%.
Altri vini che vengono ottenuti utilizzando il Grignolino sono il Monferrato DOC, il Colli Tortonesi DOC e il Barbera del Monferrato DOC. Tra i DOCG, spicca il Barbera del Monferrato Superiore DOCG.

 

I vini ottenuti dal Grignolino hanno un colore rosso non molto intenso e per questo il vitigno viene tagliato con altre uve come il Barbera e il Freisa. La colorazione così delicata è determinata anche dal fatto che gli acini non raggiungono una colorazione uniforme in maturazione.
Fin dal primo assaggio, appaiono le loro connotazioni fruttate, floreali e tanniche. In particolare, spiccano i fiori di sambuco e i frutti di bosco.

 

I vini ottenuti dal Grignolino sono considerati di qualità inferiore rispetto al resto di quelli piemontesi.
La buccia, infatti, è molto sottile e contiene pochi pigmenti, motivi per cui il vino che se ne ottiene risulta chiaro e poco corposo.

 

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