Il Grillo è un vitigno a bacca bianca che produce un ottimo vino bianco. La sua origine è probabilmente da ricercare nel lato occidentale della Sicilia, per poi migrare in regioni diverse, come la Puglia. Ad oggi, è uno dei migliori vini che contribuiscono alla produzione del DOC Marsala, tanto che occupa circa il 60% dei terreni coltivabili a vitigno della Sicilia.
Il termine Grillo viene spesso sostituito dal nomignolo siciliano locale, Riddu. Inizialmente, non molti sanno che il nome del vitigno permase per lungo tempo conosciuto come ‘Cerletti’, in onore del professor Giovan Battista Cerletti, un amico dell’innestatore di questo speciale vino ibrido. Dopo un po’, il nome venne cambiato in Grillo e ad oggi è ancora così conosciuto.
Si narra che l’atto di nascita del Grillo sia stato scritto dal pugno del suo scopritore, Mendola, nel 1874. Dalle sue righe si legge che il vitigno nacque dall’incrocio tra due importantissimi vitigni siciliani, lo Zibibbo (caratterizzato da un grado alcolico sostanzioso, mascherato dall’estremo sentore fruttato, e dal colore simpaticamente aranciato); più il Catarratto bianco. Inizialmente, il nome del vitigno sarebbe stato Cerletti, in onore di un intimo amico dello scopritore, ma successivamente, venne cambiato in Grillo in virtù della sua capacità di rendere più gioioso e sostenuto il Marsala. Scopo del vitigno, infatti, era strutturare una base per il preesistente vitigno Marsala.
Vista la sua ampia diffusione in terreni estremamente provati dalle elevate temperature, come quelli della Sicilia occidentale e la Puglia, il Grillo è un vitigno che mostra inesplicabile resistenza al calore, e predilige un clima assolato con temperature intorno ai 25-35 gradi. La siccità non lo spaventa, così come le cattive invasioni ad opera della peronospora. Solo l’oidio è una sostanza che viene additata come estremamente dannosa per l’intero vitigno, compromettendone a lungo la vitalità. Tra tutti gli altri terreni, predilige sicuramente la campagna e le zone leggermente collinari, disdegnando le alture troppo elevate.
I vini che derivano da questo vitigno sono tutti i principali vini siciliani, che utilizzano parte o tutto il raccolto del vitigno Grillo per la realizzazione delle loro denominazioni di origine controllata. In particolare, riscontriamo tutta una serie di bianchi e rossi tra cui: Alcamo DOC, Delia Nivolelli DOC, Erice DOC, Monreale DOC, Salaparuta DOC, Sicilia DOC. I sopracitati sono tutte DOC di produzione strettamente siciliana.
Il vino derivante dagli acini del vitigno Grillo è estremamente particolare; di norma ha un colore giallo paglierino, molto intenso. Al naso è fruttato e floreale; il Grillo produce un vino scorrevole, che non appesantisce mai il pasto. Inoltre, terreno giusto gli conferisce una sapidità minerale. Gli acini di questo vitigno hanno poi delle colorazioni vivacemente uniche, sfumando dal giallo-verdognolo inziale, tipico della prima fase di immaturità della vite, fino ad assumere una linea di tinteggiatura violacea, che è tipica della maturazione finale.
Istinto Angileri - Principino
Viteadovest - Vino Bianco Vurgo
Fabio Ferracane - Magico Ariddu
Mastro di Baglio - Vino Bianco Frizzante 2021
Mastro Di Baglio - Allarìa IGT 2021
Abbazia San Giorgio - Canto del Grillo 2020 Terre Siciliane IGT
Elios - Modus Bibendi Macerato 2019
Aldo Viola - Egesta 2018
Dos Tierras - Griddu Verde
Aldo Viola - Biancoviola
Marco De Bartoli - Terzavia Riserva cuvee
Criante - G20 Grillo
Arianna Occhipinti - Bianco SM Contrada Santa Margherita 2020
Viteadovest - Vino Bianco
Marco De Bartoli - Integer Grillo 2019
Marco De Bartoli - Quarantennale
Alessandro Viola - Vendemmia Tardiva 2017
Nino Barraco - Alto Mare 2018