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Pignoletto

Il Pignoletto è un vitigno autoctono emiliano a bacca bianca, considerato trai più antichi. Si coltiva principalmente sui Colli Bolognesi e dai suoi grappoli si producono vini unici al mondo e rappresentativi del territorio, tra cui spiccano il Colli Bolognesi DOC e l’Emilia IGT.

 

L’origine del termine “Pignoletto” pare sia da riscontrarsi nella forma caratteristica del grappolo, che essendo conico, cilindrico e corto con acini ellittici e piccoli molto compatti tra loro, richiama la forma di una piccola pigna. Un’altra teoria è ispirata alla leggenda romana di Plinio il Vecchio, il quale, parlando di questo vigneto, lo identificò come “Pino lieto” a causa del suo sapore amaro non apprezzato all’epoca.

 

La storia del Pignoletto è molto antica e ci porta all’epoca romana quando venne importato dai Greci nella penisola, e secondo gli scritti di Plinio il Vecchio, non godeva di una grande fama: il vino che vi si ricavava non era abbastanza dolce per i gusti dell’epoca. La provenienza greca è stata suggerita dallo studio comparato con il DNA del Grechetto di Lodi, con caratteristiche molto simili. Le prime testimonianze sicure risalgono al 1600 quando venne riconosciuto e studiato sotto il nome di “Pignole” e raggiunse la fama e lo splendore che ancora oggi gli riconosce tutto il mondo.

 

Ideale per la coltivazione del vitigno Pignoletto risulta essere un terreno collinare e un clima tendenzialmente fresco. L’acidità del vino prodotto dal Pignoletto dipende anche dall’altitudine a cui è coltivato: maggiore sarà l’escursione termica tra il giorno e la notte, più rapida sarà la maturazione e la produzione. La maturazione dei grappoli conici e compatti, con forma cilindrica e corta e di dimensione media, è generalmente media tendente tardiva. L’acino, di forma ellissoidale, ha una buccia sottile, consistente e poco pruinosa di colore verde-giallo. La coltivazione viene effettuata solo in Emilia-Romagna, ed è la più rappresentativa dei Colli Bolognesi.

 

Oggi il Pignoletto è noto per aver dato vita a due dei più grandi vini bianchi italiani: il Colli Bolognesi e il Cantastorie. Oltre alle due DOCG sopracitate le uve del Pignoletto vengono utilizzate per produrre altri vini iconici, tra cui: Colli Bolognesi DOC, Colli di Faenza DOC, Colli di Rimini DOC, Colli d’Imola DOC, Modena DOC e Reno DOC. L’uva Pignoletto può anche subire degli appassimenti per produrre splendidi vini spumanti come il Brut Modern Blanc Spumante Pignoletto.

 

Considerato un vitigno estremamente simbolico del suo territorio, è quasi sempre vinificato in purezza. I vini prodotti da uve Pignoletto si riconoscono per il colore giallo paglierino intenso; gli aromi di questo vitigno si esprimono in note floreali e fruttate, specialmente di agrumi. Sono vini che si distinguono per la facilità di beva, la freschezza, e la vivacità. Il Pignoletto si trova sia nella versione ferma che in quella frizzante, ed è considerato un ottimo vino conviviale.

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