Pineau d’Aunis

ll Pineau d’Aunis è un vitigno a bacca nera che vanta una straordinaria tavolozza di colori e di sapori. Originario della Valle della Loira dove gode di ben 2 AOC e un IGP, è uno di quei vitigni detti ‘rari’. La zona prediletta va dalla Valle dello Cher a Tourain, fino a Montlouis dove compete seriamente con il Grolleau. Utilizzato a lungo come vino base per l’elaborazione dello champagne oggi è il fiore all’occhiello di dilettanti e viticoltori. Le viti di mezza età, dai 40 ai 60 anni, sono coltivate su un terreno argilloso siliceo. Per maggiore chiarezza non bisogna confonderlo con il Pineaut della Loira o chenin blanc.

Attraverso una indagine etimologica e seguendo fonti storiche del 1183, è stato scoperto che il Pineau d’Aunis, detto anche Chenin Noir, era chiamato così perché la forma dei suoi grappoli, triangolare e serrata, ricorda quella della chioma di un pino. La parola Aunis, invece, ha una doppia teoria. Da un lato si pensa che provenga dai monaci del priorato di Saumur ad Anjou. Dall’altro, perché era coltivato in un piccolo feudo del Ducato di Aquitania.

La storia del Pineau d’Aunis inizia nel IX secolo. Enrico III Plantageneto lo fece coltivare per la sua cantina personale e lo esportò in Inghilterra nel XIII secolo. Come simbolo di pace, lo donò per mettere fine alla Guerra dei cent’anni, tra Carlo VII e Filippo il Buono. Tuttavia, con il passare dei secoli, fu sostituito da altre viti considerate più nobili. Nel 1900, rischia un processo di estinzione. Una volta a causa della fillossera, un insetto che attacca le radici delle viti e poi con la costruzione della linea ad alta velocità che collega Parigi a Bordeaux. Ma è solo negli anni Novanta che torna alla ribalta, per merito di alcuni viticoltori che lo hanno continuato a coltivare.

Il Pineau d’Aunis è un vitigno che trova il suo habitat ideale sui terreni pietrosi. È piuttosto resistente all’oidio, alla peronospora e alle malattie del legno. È una varietà di vite che si sviluppa nel corso del tempo. Il cambiamento climatico può consentire una migliore maturazione e una buona gradazione alcolica. Ha bisogno di una lavorazione curata e offre aromi caratteristici. Il germogliamento è tardivo. Le foglie diventano di colore rossastro, soprattutto in autunno. I grappoli, di grandezza media, sono caratterizzati da piccoli acini neri compatti e a forma ellittica. La buccia è spessa con polpa nera, succosa e abbastanza acidula.

Il vino prodotto nella regione di Vendôme è di ottima qualità grazie al Pineau d’Aunis. Offre un aroma di frutti rossi maturi e speziato il cui sapore è tendente al dolce. Nel 2001 ha ottenuto il certificato di Denominazione di origine controllata. La gradazione alcolica è bassa, è un vino di colore chiaro e un sapore aromatico. Il Pineau d’Aunis è utilizzato in modo particolare come monovarietale per la produzione dei Couteaux-du-Vendômois AOC. Nelle miscele viene impiegato ad Anjou, per il Rosé d’Anjou, per il Crémant della Valle della Loira e a Saumur per il Saumur-Champigny e infine è un vitigno accessorio per la produzione del Valençay.

Il Pineau d’Aunis, molto apprezzato per le sue qualità organolettiche è spesso presente nei vini rosati il cui colore molto chiaro è una caratteristica di quelli definiti grigi. Il suo colore ramato offre dei bellissimi riflessi argentati. A livello olfattivo regala note pepate, una caratteristica distintiva di questo vitigno. In bocca si riscoprono sapori speziati, come quello dei chiodi di garofano e del pepe nero accompagnati dagli aromi dei frutti rossi, marzapane, prugna secca, pepe verde e vaniglia che donano una piacevole freschezza, morbidezza e tanta leggerezza. Gli antichi vigneti tendono a conferire corpo e intensità ai vini. Che sia rosato o rosso, il vino del Pineau d’Aunis è un nettare che accompagna con piacere momenti conviviali.

Il Pineau d’Aunis è un vitigno longevo, che può vivere anche più di ottant’anni se viene ben curato e coltivato. Alcune fonti, asseriscono che abbia qualche legame con il Pé de Perdrix, un vitigno originario del Béarn.