Le produzioni di Progetto Calcarius sono la più pura espressione del terroir pugliese circostante il Parco Nazionale del Gargano, ideate da Valentina Passalacqua.
progetto calcarius
Progetto Calcarius è la cantina frutto della sintesi tra la mente di Valentina Passalacqua e quella di Daniele Marcucci, due amici che condividono lo stesso amore per il mondo della vitivinicoltura e dell’enologia. L’azienda è situata a circa 100 metri di altezza sopra al livello del mare, nel comune di Apricena in Puglia. Qui, a poca distanza sia dal mar Adriatico che dal Parco Nazionale del Gargano, Valentina coltiva a vite diversi ettari di terreni secondo metodi naturali e biologici.
La zona in cui è situata questa piccola realtà enologica è caratterizzata da un clima caldo e secco, le cui peculiarità sono senza dubbio la presenza fissa del sole del sud e le brezze marine provenienti dalla costa che caricano gli uvaggi di note di sapidità.
Inoltre, anche il sottosuolo di questa regione – composto prettamente da sedimenti calcarei – risulta essere ottimale per la produzione di etichette dai sapori autentici e territoriali dotate di forte acidità e mineralità.
Valentina e Daniele credono fermamente nella filosofia del “Peaceful Living”, che muove tutte le azioni che si svolgono sia in vigna che in cantina. Per coltivare i vitigni di sua proprietà la vignaiola di questa cantina segue un approccio agronomico organico che si basa sui principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. Sono fondamentali il rispetto per la natura e il mantenimento di un perfetto equilibrio con l’ambiente ospitante e circostante.
Sia in vigna che in cantina, quindi, l’obiettivo è solo uno: intervenire in minor maniera possibile sui processi di vinificazione e in tutto ciò che concerne i trattamenti sulla pianta.
Le viti vengono nutrite e fertilizzate unicamente tramite composti organici preparati secondo tecniche biodinamiche che vengono utilizzati in precisi momenti dell’anno, senza ricorrere ad alcun additivo chimico. In cantina tutte le fermentazioni sono spontanee e avvengono per opera dei soli lieviti indigeni.
Gli uvaggi che vengono trattati da Valentina Passalacqua sono rigorosamente autoctoni tipici della zona e sono: Nero di Troia, Bombino, Fiano, Primitivo, Falanghina, Negroamaro e Aleatico. Le parole chiave che vengono usate per descrivere i vini prodotti con queste varietà sono – secondo Valentina – razionalità, ricerca, mineralità e calcareo.