Il Centovigne - Il Centovigne Coste della Sesia

Note di degustazione e abbinamenti

All’interno del Castello di Castellengo, Magda e Alessandro Ciccioni creano Il Centovigne, un vino rosso naturale prodotto da uve Nebbiolo in purezza. Per la sua portata stilistica e per l’importanza di questa etichetta, simbolo dell’intera cantina, questo vino prende lo stesso nome della cantina, facendosi portatore di un modo di fare vino che unisce sapientemente il recupero di antichi vitigni, le operazioni di cantina non invasive, e una filosofia artigianale dei due produttori. Il Castello di Castellengo è una proprietà dai contorni fiabeschi, situata nella provincia di Biella, ai piedi del Monte Rosa. Una storia centenaria che negli anni aveva tuttavia semi-abbandonato la viticoltura, lasciando le numerose parcelle di vigneti circondanti la tenuta in graduale disuso. Tutto ciò fino al 1999, anno in cui Magda e Alessandro Ciccioni ne acquistarono una, cominciando a recuperare vigneti e vinificare. Da allora non si sono mai fermati e il nome “Centovigne” non è dato a caso. Un lavoro immenso, dunque, in un contesto che accoglie viti da sempre. La zona dell’Alto Piemonte è infatti nota per aver dato vita al famoso vitigno Nebbiolo. Queste uve hanno infatti naturalmente trovato un habitat perfetto su queste colline. Ci troviamo a un’altitudine di circa 300mt sul livello del mare, con un clima tendenzialmente continentale e ricco di sbalzi termici tra il giorno e la notte. Le uve di Nebbiolo, qui vinificate in purezza, vengono raccolte a mano, da viti aventi circa 40 anni d’età e su suoli in prevalenza argillosi e sabbiosi, ricchi di ghiaie e marne. Dopo la vendemmia manuale, in cantina il mosto fermenta spontaneamente, con soli lieviti indigeni, con follature quotidiane e una macerazione a contatto con le bucce di circa 15 giorni. Il vino affina poi in legno, in tonneaux, per circa 2 anni. Il Nebbiolo Centovigne si presenta al calice di colore rosso rubino intenso. Il naso è complesso e profondo: prevalgono le sensazioni fruttate di mirtillo e mora. All’assaggio si conferma un vino avvolgente e intenso, dal sorso caldo ed equilibrato. Ottima la persistenza su sfumature lievemente speziate. Abbiniamo il Centovigne del Castello di Castellengo a piatti a base di carni rosse, ma anche a risotti e zuppe. Da provare con il risotto alla biellese, con il formaggio Maccagno (un tipo di toma), e con la Paletta biellese, insaccato di suino. Da provare anche con il bollito misto.