Carignano

Il Carignano è un vitigno a bacca nera, autoctono della Sardegna anche se di probabili origini spagnole. Produce un ottimo vino da taglio grazie alla sua struttura e alcolicità, molto diffuso anche in Francia, essendo una delle piante più presenti oltralpe. Avendo una scarsa personalità e una forte acidità, il consiglio è quello apprezzarlo in giovane età.

Si pensa che il nome di questo vitigno derivi dalla Spagna, dove è chiamato Cariñena, mentre in Francia è conosciuto come Carignan.
Il vino è anche detto Carignano del Sulcis, richiamando la regione montana situata tra la zona sudoccidentale dell’isola sarda e il mare circostante.

Dal punto di vista storico, esistono numerose tracce di questo vitigno e ciò ha fatto sì che si alimentassero ipotesi differenti circa la sua antica provenienza.
Da un lato, infatti, si tende a pensare che il Carignano sia stato introdotto dai Fenici attraverso l’approdo di Solci, essendone stata rilevata la presenza in numerose regioni vitivinicole della Tunisi, del Marocco e dell’Algeria, per poi giungere in Sardegna, dove i primi ritrovamenti risalgono al lontano XV secolo a.C. (Età del Bronzo Medio).
In alternativa, esiste una seconda pista che propende per un legame con il periodo aragonese, essendo un vitigno chiamato anche con l’appellativo di Axina de Spagna.

Il Carignano è un vitigno piuttosto complesso da coltivare, in quanto presenta una spiccata facilità alla peronospora, allo oidio e al marciume, con la spiacevole conseguenza di essere spesso attaccato da diversi parassiti. Predilige ambienti e terreni secchi e asciutti, tendenzialmente poveri e sassosi, essendo molto resistente al clima caldo e torrido.
Queste caratteristiche si legano alla perfezione alla zona del Sulcis, dove il Carignano cresce rigoglioso e in salute. Qui, infatti, le piante trovano l’equilibrio perfetto e ciò consente di ottenere un vino intenso e vigoroso, subito riconoscibile per l’estratto dei suoi intensi profumi.

Il vitigno Carignano è noto per dare vita alla famosa denominazione Carignano del Sulcis DOC, orgoglio di tutta la regione sarda, oltre a diverse IGT.
Questa è, certamente, la produzione più nota ma, in realtà, c’è anche un’altra isola che coltiva con successo questo tipo di vite ed è la Sicilia, dove si può trovare il vino Sicilia DOC.
Accanto alla realizzazione in purezza, il Carignano si può trovare anche in blend, come nell’Altea Rosso, dove è in uvaggio insieme ad altre tipologie di uva, sempre a bacca rossa e provenienti da vitigni autoctoni, come ad esempio il Cannonau.

All’aspetto, il vino derivante da questo tipo di vitigno si presenta di un vivace color rosso rubino tendente al granato, mentre dal punto di vista olfattivo rivela un variegato bouquet composto da profumi caldi e avvolgenti.
In bocca è equilibrato, trattandosi di una bevanda molto elegante che spesso viene definita aristocratica, grazie alla sintonia di tannini morbidi e piacevoli al palato. Si avverte chiaramente il mix fruttato ed erbaceo, con un retrogusto caldo e persistente.

Dal punto di vista della produzione, si pratica una vigoria elevata con un allevamento ad alberello oppure controspalliera, dal momento che la raccolta meccanizzata risulta piuttosto difficoltosa per la saldezza con cui i grappoli d’uva risultano attaccati ai tralci.
La germogliazione e la maturazione vengono preferite tardive e questo fa sì che il vitigno risulti meno adatto alle zone settentrionali, mentre cresce con più facilità al sud.