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Che cos’è il Franciacorta Saten?

FlorWine 27 Dicembre, 2022

Il mondo degli spumanti italiani è ricco e variopinto, merito delle grandi intuizioni dei produttori nostrani, che nel corso degli anni hanno saputo dare alle proprie bollicine una firma tutta tricolore. Tra le migliori scelte commerciali e non che nel mondo contraddistinguono gli spumanti Metodo Classico prodotti nel nostro paese, c’è senza dubbio il caso del Franciacorta Satèn. Eccoci dunque con una spiegazione accurata alla domanda: che cos’è il Franciacorta Saten?

La Franciacorta

Prima di spiegare in profondità il Franciacorta Satèn, dedichiamo qualche riga alla parola che precede questa particolare categoria di spumanti. La Franciacorta è una zona italiana corrispondente a una parte della Lombardia. Rappresenta un territorio particolarmente vocato per la viticoltura, suddiviso in 19 comuni su circa 200 km quadrati. La provincia di riferimento è quella di Brescia, per la precisione le terre presenti intorno al lago d’Iseo, le cui brezze e la cui influenza a livello di sottosuolo e microclima risultano fondamentali.

In questa sotto-regione dai contorni magici dal 1967 si identifica la denominazione Franciacorta, prima come DOC e poi, dal 1995, come tutti la conosciamo oggi: Franciacorta DOCG. Parliamo dunque di una zona che gode di un legame indissolubile con la propria terra. Da allora a oggi tecniche vinicole si sono evolute, riuscendo tuttavia a mantenere un rapporto strettissimo con la tradizione. Ricordiamo infatti che la Franciacorta è in primis una zona storica, che deve il suo nome ai monaci benedettini che vi abitarono in passato. Per saperne di più: Perché si chiama Franciacorta.

Tutto ciò che serve sapere sullo spumante Franciacorta

Lo spumante Franciacorta viene spesso definito lo Champagne italiano, merito degli ottimi risultati che queste uve producono nelle terre lombarde. Per la precisione, i vitigni con cui viene prodotto il Metodo Classico italiano per eccellenza sono: Pinot Nero, Chardonnay e Pinot Bianco. In alcuni casi possiamo trovare anche piccole quantità di Erbamat, vitigno autoctono della Franciacorta. La raccolta dei grappoli solitamente avviene tra fine agosto e inizio settembre, e la prima fermentazione dura fino a primavera inoltrata. Le diverse tempistiche di rifermentazione delineano le varie tipologie di Franciacorta oggi presenti sul mercato.

Per la precisione:

  • Franciacorta non millesimati: almeno 18 mesi
  • Franciacorta Satèn e Rosè: almeno 24 mesi
  • Franciacorta millesimato, Rosè millesimato e Satèn millesimato: almeno 30 mesi
  • Franciacorta riserva, Rosè riserva, Satèn riserva: almeno 60 mesi

Come nasce il Franciacorta Satèn

Che cos’è il Franciacorta Saten? Ma prima: perché abbiamo creato un nome nuovo per questa bollicina?

Quando si analizzano le varie tipologie di Franciacorta, il termine Satèn cattura subito l’attenzione da parte dei consumatori. A differenza degli altri termini facilmente intuibili, la parola Satèn si incontra per la prima e unica volta in relazione a questa splendida bollicina italiana.

Avrete forse già sentito parlare dei Crémant, spumanti francesi dalle bollicine più leggere e dunque caratterizzati da una pressione interna leggermente inferiore. Si tratta di bottiglie dai contorni – per l’appunto – più cremosi e morbidi. Mentre oggi sappiamo che i Crémant si riferiscono a etichette prodotte esclusivamente in Francia e in Lussemburgo, fino alla fine degli anni ’90 questa dicitura era possibile anche al di fuori dei confini sopracitati. La Franciacorta era infatti molto famosa per la produzione di Crémant italiani d’eccezione.

Tuttavia, nel 1989 una legislazione europea impedì di utilizzare il termine Crémant al di fuori dei confini francesi e lussemburghesi. Così, l’Italia si trovo di punto in bianco con un ottimo prodotto tra le mani, che però non aveva più un nome con cui potersi identificare.

Il termine Satèn

Si arrivò dunque a cercare un termine che potesse esprimere tutta la qualità di queste bollicine peculiari, sottolineando la delicatezza e la finezza della spuma e favorendone la comunicazione sia a livello locale che internazionale. La parola che venne scelta fu “Satèn”.

Satèn rappresenta la pronuncia della parola francese “Satin“, che significa raso, un tipo di tessuto liscio e morbido, elegante e raffinato. La genialità di questo termine è anche il fatto che Satin non è solo una parola francese ma anche inglese, portando lo stesso significato. In italiano si pensa spesso che Satén significhi “seta”. Attenzione, non è così! Ma non possiamo che pensare che l’assonanza tra i due termini sia stata voluta per permetterci di affiancare a questi vini una sensazione setosa e morbida.

Il Franciacorta Satèn: caratteristiche

Gli spumanti Franciacorta Satèn sono in commercio dal 1995, anno in cui venne ufficialmente registrato il marchio. Ma quali sono le differenze tra un Satèn e un normale Franciacorta?

La prima è l’uva. Come abbiamo detto, lo spumante Franciacorta può essere prodotto da tre uve principali. Il Satèn invece vieta l’utilizzo di Pinot Nero, diventando di fatto l’unico Franciacorta Blanc de Blancs. Si possono dunque utilizzare soltanto grappoli di Chardonnay e di Pinot Bianco, che in ogni caso non può mai superare il 50% della cuvée.

L’altra importante caratteristica del Satèn è la pressione. Il Satèn è l’unico spumante Franciacorta ad avere una pressione più bassa. In questo caso infatti, le atmosfere massime consentite sono 5, mentre nelle altre tipologie la pressione raggiunge fino alle 6,5 atmosfere. Ciò implica un ridotto utilizzo di zuccheri in modo da limitare l’anidride carbonica prodotta. Nel caso del Satèn il limite è di 20 g/l, mentre per i regolari Franciacorta il numero raggiunge i 24 g/l.

Infine, troverete il Franciacorta Satèn soltanto nella versione Brut. Questa scelta è dovuta all’armonia tipica di questa particolare bollicina. Per assicurare di mantenere un fil rouge tra i diversi Crémant italiani, si è deciso di limitare il residuo zuccherino a un massimo di 12 g/l, eliminando anche la possibilità di un dosaggio zero.

Perciò, dopo aver risposto alla domanda “Che cos’è il Franciacorta Saten”, serve aggiungere: di che cosa sa questa bollicina tutta italiana?

Il risultato è un vino spumante dalle bollicine finissime e particolarmente eleganti. Considerato tra gli spumanti che meglio si adattano a tutti i palati, il Franciacorta Satèn è caratterizzato da un sorso morbido e avvolgente, dalla spuma cremosa e delicata. Per la sua freschezza e grazie a un finale lievemente sapido, gli abbinamenti con il cibo non si esauriscono facilmente. Il Franciacorta Satèn si abbina perfettamente a primi piatti di mare, come il risotto agli scampi, oppure a fritture di pesce, crudi di mare e verdure delicate.

Tra gli spumanti naturali, i Franciacorta Saten rappresentano una chicca imperdibile. Sono senz’altro da provare la finezza e l’eleganza che contraddistinguono il Franciacorta Saten de La Spensierata. Il migliore perlage sottile caratterizzato da un bouquet di fiori bianchi è invece la ricetta perfetta del Franciacorta Saten La Via della Seta Brut di Vigneti Cenci. Dopo aver imparato che cos’è il Franciacorta Saten, non ci resta che provare le sue migliori versioni artigianali.

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