Buondonno - Chianti Classico 2019

Note di degustazione e abbinamenti

Il Chianti è uno dei territori al mondo più vocati per la viticoltura. Qui, Sangiovese e Chianti Classico stringono da sempre un connubio perfetto, irriproducibile al di fuori di questo territorio. Gabriele Buondonno e Valeria Sodano hanno acquistato la tenuta nel 1988, come coronamento di un sogno: quello di trasferirsi da Napoli in Toscana e produrre vino. Il risultato batte al ritmo dei loro cuori partenopei, e ci lascia a bocca aperta. Il Chianti Classico è un must sulle tavole del pranzo. È abbinato al cibo che riesce a esprimere tutte le sue caratteristiche espressive, mai esagerate e sempre in perfetto equilibrio tra loro. Le vigne di Buondonno affondano le proprie radici su terreni argillosi-calcarei, e sono coltivate a regime biologico. Le uve, dopo essere raccolte, vengono portate in cantina, dove avviene la fermentazione spontanea sui lieviti indigeni con macerazione sulle bucce per 20 giorni, il tutto in tini di cemento e acciaio. L’affinamento conseguente dura 12 mesi e avviene in botti di rovere. In questo periodo il Chianti Classico svolge una fermentazione malolattica che lo rende ancora più avvolgente. Dall’imbottigliamento, prima della messa in commercio, passano almeno altri tre mesi. Il Chianti Classico di Buondonno si presenta alla vista di colore rosso rubino luminoso, il colore perfetto del Chianti. Avvicinando il naso possiamo già percepire quei sentori di frutta matura, spezie e tostature che persistono e si aprono man a mano che passano i minuti. Al calice il capolavoro di Buondonno è morbido, rotondo e persistente. Abbiniamo il Buondonno Chianti Classico a risotti di carne e secondi di selvaggina. Altrimenti, si sposa benissimo con formaggi stagionati, come il Pecorino di Pienza DOP.