Il Cantunera 1975 di Giovanni Sallemi è un vino rosso nato da vecchie botti lasciate da suo padre da oltre 45 anni. Austero e imponente, si caratterizza per le note ossidative di frutta nera disidratata e sentori terrosi.
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Il vino rosso Cantunera 1975 è un Nero d’Avola lasciato dal padre di Giovanni Sallemi ad affinare all’interno di alcune vecchie botti.
Il nome di questo vino, Cantunera, allude al soprannome del padre e del nonno di Giovanni: il termine fa riferimento all’angolo esterno di una casa posta all’incrocio fra due strade. Ed era proprio in una casa “a cantunera” che i due abitavano all’epoca.
A Contrada Garnieri, in provincia di Catania, si trovano i 4 ettari coltivati a Nero d’Avola che Sallemi coltiva seguendo un tipo di agricoltura rispettosa e sostenibile. Le vigne sono esposte a sud e si trovano su suoli caratterizzati dalla presenza di sabbia e argilla.
In vigna si lavora nel pieno rispetto della materia prima: nessun tipo di prodotto chimico invasivo, se non piccole quantità di rame e zolfo, solo se strettamente necessario.
In cantina si vinifica secondo la tradizione e cercando di portare nel calice l’essenza più pura e sincera del Nero d’Avola.
Il Cantunera 1975 è stato realizzato dal papà di Sallemi. Si tratta di un rosso che ha fatto un lunghissimo affinamento in legno, all’interno di vecchi botti di rovere. La fermentazione, come accade oggi in cantina, è dovuta alla presenza spontanea di lieviti indigeni che giacciono sulle bucce delle uve e all’interno della cantina di produzione.
Il vino, prima dell’imbottigliamento, non viene filtrato né chiarificato.
Di colore rosso rubino scuro, impenetrabile, sprigiona sentori molto intensi e complessi. Il lungo affinamento ha permesso lo sviluppo di note terziari marcate. I sentori floreali sono forti e decisi, come quelli della frutta secca: noci, fichi secchi, prugne disidratate. Profumi balsamici e terrosi si stagliano tra spiccati elementi speziati. Il sorso è fresco, il tannino delicato. Ritornano al palato igli aromi fruttati e floreali.
Abbiniamo questo vino rosso a piatti strutturati, grassi e complessi a base di carni rosse e selvaggina.
Giovanni celebra il Nero d’Avola e a lui dedica tutta la sua produzione vinicola: un’unica uva che si mostra nelle sue svariate personalità in vini autentici e territoriali.
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