Guy Breton - Beaujolais Village Marylou 2021

Note di degustazione e abbinamenti

La regione francese del Beaujolais è terreno di sfida e fatica: un territorio che fino agli anni ’80 si conosceva per una produzione industriale di vini novelli senza carattere né personalità. Fino a che, i “Gang of Four” , quattro produttori audaci e artigianali, decidono di provare la transizione al naturale. E con successo: i vini prodotti dai 4 ettari di Guy Breton sono la dimostrazione che il vino espressivo del suo territorio può esistere anche qui. Il Beaujolais Village Marylou di Guy Breton è un vino rosso prodotto da uve Gamay in purezza. Le vigne, rivalutate dal produttore con mano sapiente ed esperta, hanno fino a 45 anni di età, e il suolo su cui poggiano è il tipico del Beaujolais: granitico e ricco di sostanze minerali. In vigna si seguono i dettami dell’agricoltura biologica, in un connubio tra terra e vigna unico per la zona sud della Borgogna. Dopo la raccolta delle uve, la fermentazione ha inizio tramite la macerazione carbonica, che sarebbe la tradizione dei vini novelli del Beaujolais. Le fermentazioni avvengono poi spontaneamente, senza l’aggiunta di lieviti selezionati ma solo tramite gli indigeni. Il vino affina poi per qualche mese in piccole botti di rovere borgognese, per poi essere imbottigliato senza subire alcun tipo di filtrazione. Il vino che ne deriva stupisce per bouquet e palato, e si presta perfettamente a tutti i tipi di palato. Al calice il Beaujolais Village Marylou di Guy Breton è di colore rosso rubino, decisamente brillante. All’esame olfattivo percepiamo note di frutta fresca abbondante, come fragola, ciliegia e altri frutti rossi. Sono profumi intensi e fini, leggeri e piacevoli. All’assaggio, il Gamay di Guy Breton risulta fresco e vivace, di facile beva e nel complesso elegante. Un vino armonico ed equilibrato con una persistenza notevole che finisce con un richiamo alla liquirizia. Abbiniamo il Beaujolais Village Marylou con piatti che si possano sposare con il rosso ma gustabili anche e soprattutto nella stagione estiva: servito insieme a un secondo di carni bianche, come l’arista di maiale con confettura di pomodorini, o con un aperitivo a base di salumi e formaggi stagionati.