Tenuta Vincenzo Nardone - San Giorgio

Note di degustazione e abbinamenti

Tenuta Vincenzo Nardone è nelle mani del figlio Nicola dal 2004. Si tratta di una realtà tipicamente campana, situata nel territorio dell’Irpinia. Qui, i terreni fertili composti da strati di argille rosse e calcare, con sedimenti di rocce vulcaniche e tufo, rendono la viticoltura un imperativo territoriale. Dopo gli studi a Bordeaux, Nicola torna in patria, distaccandosi dalla filosofia francese dei “grandi vini”, e decidendo di dedicarsi a una viticoltura meno pomposa ma più vicina al cuore delle persone.  Dal suo impegno nasce così San Giorgio, un vino bianco macerato prodotto dalle uve più tipiche di questi territori: il Greco. Questo vitigno trova nel territorio dell’Irpinia, per la precisione nei filari di Santa Paolina, a 500mt di altitudine, il suo habitat ideale.  Dopo la vendemmia, le uve di Greco vengono vinificate in barrique. Alle uve di Greco si abbina una piccola percentuale di Coda di Volpe. Le uve di greco macerano per 4 giorni a contatto con le bucce, mentre le Coda di volpe per circa 7 giorni. Il mosto fermenta spontaneamente, con soli lieviti indigeni. Il vino affina poi in acciaio, prima, e in tonneau di legno di rovere francese, poi, per circa tre mesi. Il vino non viene filtrato ma imbottigliato così com’è.  Alla vista il San Giorgio di Tenuta Vincenzo Nardone si presenta di color giallo paglierino intenso. All’esame olfattivo, il San Giorgio si apre in un bouquet di erbe della macchia mediterranea e frutta a polpa gialla, con qualche sentore agrumato. All’assaggio il Greco di Nicola Nardone è fresco e sapido, dai richiami fruttati maturi e ricco di una morbidezza avvolgente che persiste sorso dopo sorso.  Abbiniamo il San Giorgio di Tenuta Nardone a piatti di pesce grigliato, come la ricciola, oppure a zuppe di pesce con pomodoro. Si sposa bene anche con torte salate, frittate e polpettone.