Tunia - Chiassobuio

Note di degustazione e abbinamenti

Ci troviamo nella Val di Chiana, in provincia di Arezzo. Qui, nel 2008 un sogno diventa realtà: quello di Francesca e Chiara, enologa ed economista. Due donne che mollano tutto per inseguire la vita dei desideri, che a volte si possono tradurre in realtà. Al loro fianco, Andrea, l’esperto finanziario della cantina. La filosofia dei tre produttori è quella di creare etichette semplici e territoriali, espressione rustica e di convivialità. Acquistano così la tenuta che oggi chiamiamo Tuna: 15 ettari di pura magia, dove coltivano vitigni internazionali e autoctoni toscani. Chiassobuio è il risultato di questa filosofia: un vino audace, semplice e profondo, che ci porta sorso dopo sorso in quella Toscana artigianale in cui una bottiglia di vino sul tavolo non manca mai. Le uve utilizzate per produrre Chiassobuio sono a maggioranza Sangiovese (90%), seguito da Colorino e Canaiolo. Le viti da cui deriva questo vino rosso toscano squisito e sincero hanno oltre cinquant’anni di età. Dopo la raccolta manuale delle uve e la diraspatura, la vinificazione avviene in acciaio per il 70% del totale, mentre il restante 30% fermenta, sempre spontaneamente e senza l’aggiunta di lieviti, in botti di rovere, previa macerazione di circa 20 giorni. Il vino non subisce né filtrazioni né chiarifiche. Il vino affina poi per il 60% in acciaio, mentre la restante parte in nuove botti di rovere per circa un anno. Il vino viene poi imbottigliato e qui completa il suo affinamento per un altro giro intorno al sole. Chiassobuio di Tunia si presenta al calice di colore rosso rubino acceso e intenso. All’esame olfattivo, Chiassobuio rivela un bouquet di profumi vigorosi e fortemente territoriali. Si percepiscono sentori di frutti rossi, come la ciliegia e la marasca, ma anche le note speziate. All’assaggio si percepisce un tannino leggero ed elegante, confermando Chiassobuio un vino conviviale e decisamente ben fatto. Abbiniamo Chiassobuio di Tunia a piatti tipici toscani, soprattutto primi piatti, come i pici son sugo di cinghiale, oppure con secondi di carne, come la tagliata di Chianina, simbolo della Val di Chiana.