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Champagne: tutto quello che c’è da sapere

FlorWine 1 Marzo, 2023

“Champagne! Nella vittoria è un merito, nella sconfitta una necessità!”

E se lo diceva Napoleone, chi siamo noi per smentirlo?

Lo Champagne è lo spumante più prestigioso del mondo, un vino d’eccellenza che ha fatto del suo nome un mito di eleganza e raffinatezza. E’ uno spumante metodo classico prodotto nell’omonima zona a nord est della Francia. La sua peculiarità è quella di essere prodotto con il metodo champenoise. Questa tecnica di vinificazione prevede una seconda fermentazione in bottiglia, fase in cui, grazie all’aggiunta di zucchero e lieviti, la cuvée rifermenta nel piccolo recipiente dando vita alle amate bollicine.

Dove viene prodotto lo Champagne?

Il territorio dello Champagne è estremamente complesso e diversificato. Le quattro regioni principali sono in realtà caratterizzate da una grandissima varietà di terroir, al loro interno, ognuno dei quali si caratterizza per un particolare tipo di suolo, microclima, varietale coltivato e dettagli in fase di vinificazione. Vi abbiamo già accompagnato alla scoperta delle regioni dello Champagne, spiegandovi nel dettaglio il grande areale produttivo.

Chi ha inventato lo Champagne?

Bè, potremmo quasi affermare che chi lo ha inventato è un Santo! E in effetti, come vi abbiamo racconto qui, colui al quale possiamo attribuire la fortuna di aver scoperto il metodo di produzione dello Champagne è il famoso monaco Dom Perignòn, ma a lui va anche il grande merito di aver approfondito la tecnica e averla resa il metodo di produzione di uno degli spumanti più famosi del mondo.

In seguito, una delle più grandi abilità dei nostri cugini francesi è stata quella di creare una storia da raccontare agli appassionati di Champagne e di legarla fortemente al territorio e alle tradizioni.

Negli ultimi vent’anni il mondo del vino ha visto nascere un nuovo sentimento, comune a molti produttori. Questa nuova era, è quella che ha portato alla ribalta i nostri tanto amati vini naturali; e anche lo Champagne è protagonista, a suo modo, di questa attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente in tutto ciò che riguarda la viticoltura e la vinificazione.

Il diverso metodo produttivo determina caratteristiche diverse anche nel bicchiere. Mentre nel mondo dello Champagne prodotto in maniera convenzionale si tende a creare etichette più standardizzate e costanti nel profilo gusto olfattivo, nel mondo del vino naturale riuscire a gestire l’andamento delle annate risulta più difficile, a prescindere dalla loro qualità.

Assenza dell’utilizzo di lieviti selezionati, assenza di conversione malolattica e bassissimi dosaggi, se non assenti, caratterizzato molto spesso (ma non sempre), le etichette dei produttori di vins naturels.

L’obbiettivo è sempre e comunque quello di realizzare etichette estremamente territoriali, in grado di rappresentare il loro terroir di origine, concetto tanto caro ai Francesi e su cui hanno costruito il loro grande impero di(vino).

In realtà la regione non è nuova a questa filosofia produttiva. Già a partire dalla seconda metà del secolo scorso, infatti, produttori come Agrapart o Selosse praticavano un tipo di agricoltura priva dell’utilizzo di chimica invasiva.

Oggi sempre più vignerons si aggiungono ai già noti precursori del vino autentico e senza fronzoli. Si tratta di proprietari e gestori di piccoli domaine rilevati per mandato familiare, ricchi di storia e vieilles vignes.

Quali sono i produttori di Champagne davvero imperdibili?

I produttori naturali di Champagne sono moltissimi: Tarlant, Beaufort, Béreche et Fils, Savart, Fleury, sono solo alcuni dei nomi dei vignerons che del rispetto della materia prima e della vinificazione non interventista hanno fatto il loro credo aziendale.

Anche le grandi Maison hanno iniziato a partecipare in maniera attiva a questo nuovo “ritorno alle origini”. La Maison Roeder, ad esempio, produttrice del famosissimo Champagne Crystal, si è convertita all’agricoltura biodinamica nel 2000: sono più di vent’anni, quindi, che l’azienda non utilizza prodotti chimici in vigna ma solo preparati organici e naturali.

Se avete in programma un viaggetto da quelle parti, abbiamo preparato una breve lista dei 5 produttori imperdibili dello Champagne.

Champagne VS Spumante italiano: le differenze

Anche se non dovrebbe trattarsi di una vera e proprio sfida, spesso il confronto tra Champagne e Spumante italiano si traduce in una competizione tra le bollicine migliori al mondo.

Certo è che lo Champagne goda di una fama maggiore, ma anche lo spumante italiano ha saputo farsi strada nel mondo dei Metodo Classico, tanto che sono sempre di più gli appassionati che tra Francia e Italia scelgono il Bel Paese.

Ad ogni modo, qualsiasi sia la preferenza, una cosa è certa: ogni occasione è buona per degustare un ottimo Champagne! Da soli, in compagnia, come aperitivo, o in abbinamento a una bella cena.

E se per caso stasera vi fosse venuta voglia di una fresca bollicina francese, leggete il nostro articolo su come abbinare lo Champagne, per stupire voi stessi e chi vi farà compagnia!

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