Il Calamaio Vini - Antenato

Note di degustazione e abbinamenti

Antenato è un vino rosso biologico prodotto da Il Calamaio, dalle mani sapienti di Samuele Bianchi Vigneron e ingegnere. Un blend di uve provenienti dai vitigni recuperati, con oltre 50 anni di età. Questo vino contiene tutta la tradizione toscana delle colline lucchesi, e si esprime al calice in morbidezza, avvolgenza e tannino vibrante. Ci troviamo a San Macario del monte, a pochi chilometri dalla cinta muraria di Lucca. Qui, su una collina esposta est-ovest, Samuele Bianchi coltiva due ettari di uve locali e internazionali, secondo agricoltura biologica. I suoli sono a base argillosa e ricchi di sabbia e limo. I 2 ettari vitati racchiudono tutta la potenza dei vitigni locali, più un paio di aggiunte internazionali. È dalla sapiente unione di diversi vitigni a bacca rossa toscani che nasce Antenato, un vino simbolo e impronta della tradizione locale. Di fianco alle uve di Bonamico al 60%, troviamo quelle di colorino, mazzese, aleatico e sangiovese. L’impianto risale al 1945, e ciò spiega perfettamente la dedica incisa nel nome. Può l’eredità di una terra contadina essere racchiusa all’interno di una bottiglia? Samuele ci prova e ci riesce. Le uve vengono raccolte rigorosamente a mano, nella vendemmia di fine settembre. Una volta in cantina, le uve fermentano con macerazione a contatto con le bucce in maniera spontanea, con soli lieviti indigeni in tini di acciaio. Il vino rosso lucchese affina poi per circa 10 mesi in acciaio, e conclude il periodo di affinamento direttamente in bottiglia, dove sosta per altri 4 mesi prima della messa in commercio. Antenato si presenta al calice di colore rosso rubino carico e denso. All’esame olfattivo il vino si esprime in note fruttate e speziate, mischiando sapientemente la pesca e la freschezza dell’anguria alle sensazioni di pepe nero e a un retrogusto di alloro. All’assaggio si conferma un vino piacevolmente acido, fruttato e dal tannino vivace. Abbiniamo Antenato de Il Calamaio a piatti della tradizione toscana che possano portare alto il valore culturale racchiuso in questa bottiglia. Si sposa bene con la polenta di cinghiale o in alternativa le pappardelle. Da provare con lo stinco di maiale al forno.