Carlotta Peso
4 Novembre, 2022
Esaltare il suo territorio di origine e farsene portavoce è lo scopo principale di Luca Francesconi, vigneron di cantina di vini naturali Josef Wine. A quali pratiche si dedica e su quali vitigni si concentra la produzione? Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questa piccola grande realtà vitivinicola.
Nel 2014 inizia l’avventura: la cantina nasce con l’affitto di alcuni piccoli appezzamenti di terreni dislocati tra Cavriana e Ponti sul Mincio, quindi a poca distanza dalle zone di Sirmione, Salò e Peschiera del Garda. L’azienda è quindi a corpo staccato e raggiunge un totale di circa 5,5 ettari di terreni coltivati a vite.
Questa zona ha una lunghissima tradizione vitivinicola ed è sotto denominazione da numerosi anni. Josef Wine è una cantina biodinamica orgogliosamente appartenente alla sua denominazione, quella del Garda Colli Mantovani DOC.
Il nome della cantina è un omaggio a San Giuseppe; viste le numerose cantine e cascine già presenti sul territorio con lo stesso nome, si è optato per una variante più “internazionale”.
Certo. L’orgoglio di far parte di questo territorio è molto, quindi si lavora proprio in ottica di esaltazione di questa appartenenza.
La parte meridionale del Lago di Garda – a sud rispetto ai colli mantovani – è costituita da un sottosuolo a composizione morenica e di origine glaciale. Questo fattore permette di ottenere dei vini estremamente peculiari.
Per realizzare un grande vino, l’uso di una vigna vecchia è sicuramente la strada maestra. Le vigne Josef Wine più antiche risalgono al 1922, mentre le più giovani sono opera di un impianto recente realizzato proprio dal vigneron in chief secondo selezione massale.
Principalmente si trattano varietà tipiche della zona come Negrara Trentina, Tocai, Rondinella, Garganega, Rossanella del Garda e altri vitigni come Trebbiano Toscano e di Lugana e Merlot.
Certo. Le vendemmie vengono svolte rigorosamente a mano, in linea con tutti i processi che avvengono sia in vigna che in cantina. Il ruolo del vignaiolo è quello di trasformare i frutti della terra da ciò che è stato a ciò che sarà, pertanto deve intervenire negli equilibri locali nella minor maniera possibile.
In vigna non si fa uso di diserbanti chimici. Pigiature e torchiature vengono poi svolte a mano. Infine, non viene scartata nessuna parte del frutto: crediamo nelle nostre uve e non vediamo il senso nel buttarne via una parte. Per noi i raspi sono un grande sì.
Prediligiamo il vetroresina in quanto materiale facilmente igienizzabile e l’unico che non permette il passaggio di campi elettromagnetici.
Per le raccolte e le tempistiche delle vinificazioni, inoltre, seguiamo con rigore calendari lunari e astrologici.
Per la maggior parte le etichette Josef sono sotto IGT o sotto DOC. Una delle etichette della cantina, tuttavia, non rientra in questo gruppo. Guadalupe è un vino che nasce da uve provenienti da una zona generalmente non adatta alla coltivazione di uve bianche, al confine con la denominazione. Quelle che avrebbero dovuto essere uve Garganega si sono poi rivelate un vitigno autoctono e tipico della zona del Garda. Insomma, un vino totalmente inaspettato che quindi non rientra nei rigidi criteri del riconoscimento.
Tutti i vini naturali di Josef danno, a modo loro, una chiara rappresentazione del terroir. Sicuramente Alto Mincio IGT Isidro Agricola, ottenuto dalle uve della vigna più vecchia dell’azienda, riesce a dipingere un buon quadro della sua zona di provenienza; questa vigna, infatti, è ricca di “alberi tra gli alberi”. Il vigneto comprende circa 1000 piante per ettaro, e tra queste vi è la presenza di numerosi faggi che creano un ecosistema ricchissimo.
Anche Josef Garda Colli Mantovani DOC Rubino – che appartiene ad una delle DOC più antiche d’Italia – rappresenta con precisione il terreno morenico da cui proviene. È un vino rotondo e molto fruttato.
Josef - Rosso Senza Titolo 2020
Josef - Garganega Frizzante 2020
Josef - Rubino 2018
Josef - isidro Agricola 2020
Josef - Guadalupe 2020
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