Fonterenza - Rosso di Montalcino 2019

Note di degustazione e abbinamenti

Il Rosso di Montalcino di tenuta Fonterenza viene ottenuto da uve di Sangiovese in purezza. L’azienda vitivinicola Fonterenza nasce alla fine degli anni 90 per volere delle due proprietarie e sorelle Margherita e Francesca. L’idea nasce dalla voglia di tornare alle origini e riscoprire la natura. In circa 4 ettari hanno riportato in vita un territorio caratterizzato da antiche tradizioni enologiche. Rosso di Montalcino viene prodotto con uve di Sangiovese al 100%. Il Sangiovese è un biotipo autoctono a bacca rossa che caratterizza la regione della toscana. Un vitigno antico, le cui origini si pensa derivino dagli etruschi che utilizzavano questi uvaggi per le loro qualità. Le parcelle di vite affondano le radici in un terroir composto da galestro con presenza di quarzo. Le piante sono allevate con tecnica ad alberello libero. La tenuta opera completamente a regime biologico e biodinamico: non vengono infatti utilizzati elementi chimici o di sintesi, sia in cantina che in vigna. Tutte le lavorazioni sono svolte manualmente e sono proibiti diserbanti, filtrazioni o chiarifiche. Le uve destinate alla creazione di Rosso vengono vendemmiate manualmente e lasciate fermentare spontaneamente con l’utilizzo di soli lieviti indigeni per 15 giorni in vasche aperte. Il mosto macera sulle bucce per 15 giorni dove segue poi una fermentazione malolattica. Il vino affina in botti di rovere da 20 hl per 15 mesi e poi altri 3 in botti da 38 hl. Il vino si presenta al calice di color rosso rubino intenso. Al naso il bouquet si esprime con sentori di piccoli frutti rossi, prugna, spezie boschive, terra bagnata e un fondo balsamico-tostato in chiusura. Al palato troviamo un vino rustico e caldo, di grande corpo con un tannino morbido e una piacevole nota sapida sul finale. Consigliamo di abbinare questo vino a pietanze a base di affettati, salumi, formaggi stagionati, carni rosse in umido o grigliate e primi piatti della tradizione. Provatelo con un piatto di pappardelle al ragù di lepre, non ve ne pentirete.