Corvina

Il Corvina è un vitigno a bacca nera autoctono del territorio del Veronese, ed è la base per i vini prodotti nella Valpolicella, tra cui il più noto Amarone della Valpolicella.
È diffuso in tutto il territorio circostante il capoluogo di provincia Veneto, spingendosi sino al lago di Garda da un lato e la Valpolicella e i suoi dolci colli dall’altro.

Una leggenda narra che nell’antichità i vitigni prodotti in questa zona d’Italia fossero esclusivamente a bacca bianca; un giorno un corvo si ferì ad un’ala mentre era intento a banchettare con i gustosi acini, e di conseguenza l’uva si tinse del colore del suo sangue, e non lo abbandonò più.
Questa è solo una leggenda ma pare che il nome del vitigno derivi effettivamente da “corvo”, per il colore scuro dei suoi acini.

Non si hanno informazioni certe sulle origini del vitigno Corvina. Essendo però il vitigno sulla base del quale si ricavano i vini del posto, soprattutto quelli storici, si può ipotizzare con assoluta certezza che sia presente sul territorio da moltissimo tempo, risalendo fino al tardo medioevo.
La prima traccia certa del Corvina si ha nello scritto di Alessandro Peccana del 1627, che elencando i vini e i vitigni tipici della zona del Veronese, cita i vitigni Corvini; da allora il Corvina inizia a comparire in diverse opere ed elenchi, tanto da diventare il più famoso e prodotto nella regione.

Il vitigno Corvina trova le sue condizioni ideali di crescita nelle aree di bassa e di media collina, e trova quindi il suo habitat naturale nelle dolci colline della Valpolicella. Inoltre, il clima della zona, con sbalzi termici non eccessivi ma frequenti (complice il microclima generato dal vicino Lago di Garda) esalta lo sviluppo degli acini. Questi formano grappoli di media dimensione che presentano una forma piramidale e di colore blu scuro tendente al violaceo.
La maturazione arriva tra settembre ed ottobre, ed è quindi da considerarsi medio tardiva nel lungo periodo.

Il vitigno Corvina, viene raramente vinificato in purezza, ma è da considerarsi la base per i più famosi vini prodotti nel territorio. I vari uvaggi previsti con gli altri vitigni come per esempio il Corvinone, il Molinara e la Rondinella, generano le varie DOC e DOCG della zona come il Valpolicella, Garda e Bardolino.
La particolare consistenza degli acini inoltre rende il Corvina perfetto per la produzione dei vini rossi passiti secchi come l’Amarone della Valpolicella DOCG e il Recioto della Valpolicella DOC, dopo un processo di appassimento di almeno 100 giorni.

Il Corvina e la sua percentuale presente nella produzione dei vini gli donano una tonalità rosso rubino, con riflessi che tendono al blu e al viola. Ha una discreta componente tannica e riesce quindi a conferire ai vini delle spiccate note fruttate, che richiamano i frutti rossi più decisi come l’amarena e la ciliegia oltre che dei sentori balsamici e di spezie.

Nonostante la somiglianza dei nomi, il Corvina e il Corvinone, seppure presentino talune caratteristiche simili e vengano coltivati nella stessa zona, sono due vitigni distinti e diversi tra loro. Tra le loro diversità, per esempio, per quanto riguarda la vinificazione, il Corvina, grazie alle sue caratteristiche viene utilizzato in dosaggi molto più ampi rispetto al Corvinone, che invece ricopre un ruolo più marginale.