Kmetija Štekar - Brajda 2009

Note di degustazione e abbinamenti

Ci troviamo nel cuore del Collio Sloveno, tra i 150 e i 200 metri di altezza sopra al livello del mare e all’interno della zona soggetta a denominazione della Brda: qui sorge la tenuta circondata da sei ettari di terreni coltivati a vite di proprietà della famiglia Stekar dal lontanissimo 1672. Il territorio su cui è collocata questa azienda agricola e vinicola è uno tra i più vocati alla vitivinicoltura in quanto immerso in una vastissima area ricca di biodiversità e sottosuoli complessi a base di ghiaia, marne arenaria e argilla. I coniugi Tamara e Janko Stekar sono gli attuali vignerons e gestori della grande azienda di famiglia e hanno deciso, a partire dai primi anni 2000, di accostarsi ai principi dell’agricoltura biologica, producendo vino secondo metodi ancestrali e mantenendo saldamente le distanze da tutte le pratiche moderne di vinificazione che inevitabilmente tendono all’industrializzazione e alla perdita di tutti quei sentori tipici e territoriali degli uvaggi. Brajda è un vino rosso ottenuto da 75% di Cabernet Sauvignon e 25% di Merlot, vendemmiati entrambi manualmente. Per ottenere questo vino si passa per 25 lunghi giorni di macerazione sulle bucce e per una fermentazione spontanea che si svolge per opera dei lieviti indigeni; l’affinamento ha poi durata di almeno un anno e avviene all’interno di grandi botti in rovere, per terminare infine direttamente in bottiglia. Questa etichetta made in Stekar si presenta al calice di color rosso rubino con riflessi violacei intensi. Al naso spiccano forti i sentori esaltati dall’invecchiamento in legno: more, mirtilli, spezie e tabacco su tutti. Il sorso è piuttosto strutturato e di buon corpo, rivela una trama tannica decisa e un finale persistente. Brajda, grazie alla sua complessità, è il vino perfetto da degustare in compagnia di carni rosse e selvaggina dai sapori forti cotta alla griglia o arrosto. Ideale anche per primi piatti con condimenti a base di ragù.