Furono gli Etruschi i responsabili dell’impiantamento delle prime viti, ma è solo dall’epoca medievale che possediamo documenti scritti che attestano la presenza (e la qualità) del vino toscano. Il primo a essere citato fu il Chianti, quando nella Firenze del 1300 fu creata un’alleanza di città rurali chiamata Lega del Chianti. Il simbolo di questa unione politica divenne un gallo nero, diventata in seguito il simbolo eccelso del vino Chianti Classico.
Una delle cantine più antiche al mondo, quella del Barone Ricasoli, fondata nel 1141, affonda le sue radici proprio in queste terre. Bettino Ricasoli, nel 1872, fu di fatto l’inventore della moderna ricetta del Chianti Classico. Per il Brunello di Montalcino invece dobbiamo un Grazie a Clemente Santi, farmacista che nel 1865 iniziò a vinificare il Sangiovese Grosso in purezza. Nel ‘900 invece, prestigiosi produttori creano vini incredibili partendo da uve internazionali, prima tra tutte il Cabernet Sauvignon: nascono così i Supertuscan.
La storia della viticoltura Toscana dimostra come questa sia una regione le cui radici affondano nella cultura del vino, da sempre di altissima qualità.
I suoi terroir, fortemente vocati alla viticoltura, certamente hanno aiutato a fare della Toscana una regione dalla tradizione lunghissima. A maggioranza collinare, la Toscana ha una superficie vitata di circa 60.000 ettari, un territorio enorme che produce per l’85% vini rossi. Tra i vitigni a bacca nera più coltivati, al fianco del Sangiovese, si trovano il Canaiolo nero, il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Ciliegiolo. Per quanto riguarda i bianchi, i vitigni toscani di riferimento sono il Trebbiano Toscano, il più diffuso, la Vernaccia di San Giminiano, l’Ansonica e la Malvasia Bianca Lunga.
La Toscana, da sempre impegnata su produzioni di larga scala, possiede ben 11 DOCG e 40 DOC. Le zone di maggiore importanza rimangono quelle del Chianti Classico, del Brunello di Montalcino, e del Vino Nobile di Montepulciano.
Un legame così stretto verso le sue tradizioni vinicole ha portato a un leggero ritardo nella filosofia del vino naturale. Tuttavia, oggi i produttori di vini naturali toscani sono in netta crescita, e coprono ogni angolo della regione. Partendo dalle terre classiche e antichissime, dove possiamo trovare Chianti naturali eccezionali, come Buondonno, arrivando a espressioni autentiche di Montalcino, come le bottiglie oniriche di Podere Le Ripi. Il Sangiovese si esprime al meglio nella cantina storica di Pacina, della famiglia Tiezzi. Ma anche l’Isola del Giglio, con simbolo la Cantina Parasole, la Maremma, con I Nove Filari: interpreti personalissimi della provincia di Grosseto.
Podere Le Ripi - Amore e Magia
Podere Fedespina - Bianco
Podere Fedespina - Ca'
Montesecondo - Tin Bianco
Tunia - Contrappunto
Tunia - Chiassobuio
Niccolo Lari - Rean Sangiovese
Niccolo Lari - Festina Lente
Calafata - Gronda
Podere Casaccia - Pugnitello 2018
Calafata - Scapigliato Vino da Merenda 2021
Buondonno - Chianti Classico 2019
Podere le Ripi - Sogni e Follia 2018
Podere Erica - Il Cardellino 2021
Podere Erica - Le Rondini 2020
Arnaldo Rossi - Sella dell'Acuto 2019
Sagona - Sagona
Sequerciani - Ciliegiolo
Macea - Sauvignon
Macea - Pinot Grigio
Malgiacca - Bianco
Maestà della Formica - Gamo Rosso
Podere Casaccia - Malvasia Nera 2018
Santa Dieci - Santa Subito 2015
Podere della Bruciata - Ermete 2020
Santa Dieci - Santa Tre 2020
Podere Casaccia - Sine Felle Rosato 2020
Podere Casaccia - Priscus Plus 2018
Tenuta Lenzini - Bside
Ficomontanino - Zacinta Revi 2020
Podere della Bruciata - Usta 2019
Podere Concori - Melograno 2020
Podere Casaccia - Sine felle Bianco
Podere Casaccia - Ut Bibendum 2018
Tenuta Lenzini - Poggio de paoli
Colleoni - Selvarella 2019
Podere Casaccia - Sine Felle Chianti Riserva 2017
Podere della Bruciata - Cesiro 2018
Podere Casaccia - Priscus 2019
Ampeleia - Kepos 2020