L’arte, la cultura, i costumi, e sì, pure i vini siciliani derivano da una storia regionale incredibilmente variegata, che pone la coltura della vite agli albori di tutta la penisola. La vitis vinifera fu ufficialmente introdotta dai Fenici, e poi dai Greci, ma alcune ricerche sostengono che la Sicilia possedeva già piante autoctone, ben prima dell’impiantamento per mano di altri. Le comunità religiose ebbero un impatto enorme sullo sviluppo vinicolo siciliano.
Nel ‘700, durante il periodo borbonico, il mercante inglese John Woodhouse scoprì per caso una tipologia di vino secondo lui unica al mondo. Si trattava del Marsala, ennesimo esempio dell’unicità dei vini siciliani. La Fillossera interruppe la produzione vinicola spagnola, che subì una forte mazzata anche dallo stop ai commerci con la Francia, principale importatore straniero. Dagli anni ’70, la viticoltura siciliana tornò allo splendore antico, rispolverando quelle tradizioni che ancora oggi annoverano la Sicilia tra le principali regioni produttive italiane.
In Sicilia si producono più vini bianchi che rossi, ma il patrimonio di entrambe le tipologie è immenso. Da un punto di vista ampelografico, l’isola è variegata e ricca di vigneti in tutta la regione: il vitigno siciliano autoctono più importante è a bacca nera ed è il Nero d’Avola. Tra quelli a bacca bianca, lo Zibibbo è il vitigno aromatico per eccellenza, responsabile del magnifico passito di Pantelleria. Altri vitigni autoctoni a bacca bianca importanti sono senz’altro il Catarratto, l’Inzolia, il Grillo, la Malvasia delle Lipari, e il Carricante. Tra gli internazionali, spiccano il Syrah, lo Chardonnay e il Sauvignon.
La Sicilia possiede 1 DOCG, identificativa dell’area di Ragusa: la Cerasuolo di Vittoria DOCG, prodotta dalle uve di Frappato, un vitigno a bacca nera autoctono siciliano dalle antiche origini. Le DOC invece sono addirittura 23.
La Sicilia si posiziona molto bene per tutto ciò che riguarda il mondo dei vini naturali. Si parte dalle cantine eroiche sulle pendici dell’Etna, come Cornelissen, Enotrio, Vino di Anna, e I Custodi delle Vigne dell’Etna. Una tappa è dedicata all’isola di Pantelleria, con Abbazia San Giorgio e Jacopo Bianchi. Infine, accendiamo una luce sull’incredibile produzione interna: parliamo di Arianna Occhipinti, Aldo Viola, e Marco De Bartoli, tra gli altri.
Calabretta - Terre Siciliane Cappuccio
Cantina Marilina - Cuè
I Vigneri - Vinudilice
Viteadovest - Ghammi rosso
Eduardo Torres Acosta - Versante Nord Bianco
Etnella - Petrosa
Fabio Ferracane - Guancianera
Cos - Frappato 2021
Calabretta - Minnella 2021
Calabretta - Gaio Gaio 2020
Aldo Viola - Shiva Bianco 2017
Aldo Viola - Moretto 2019
Arianna Occhipinti - SP68 Rosso
Abbazia San Giorgio - Garofalo 2018
Abbazia San Giorgio - Rosso Bat 2020
Abbazia San Giorgio - Cumparone 2021
Abbazia San Giorgio - Rosso dei Sesi 2021
Abbazia San Giorgio - Canto del Grillo 2020 Terre Siciliane IGT
Abbazia San Giorgio - Lustro 2020
Tre.mi.la - Generazioni 2020
Enotrio - Iddu
Jacopo Bianchi - Anforaje
Elios - Modus Bibendi Macerato 2019
Dos Tierras - Dos Tierras
Barracco Francesca - Ambras 2019
Viteadovest - Mukè 2020
Calabretta - Cala Cala
Aldo Viola - Brutto 2020
Guccione - Vino Bianco BC
Lamoresca - Bianco 2020
Viteadovest - Vino Bianco
Barracco Francesca - Nero del Giudice 2019
Aldo Viola - Plus Syrah 2019
Camarda - Rosso
Enotrio - Rosato 2020
Barracco Francesca - Catarratto 2019
Lamoresca - Rosso 2020
Vini Scirto - Don Pippinu Bianco 2019
Lamoresca - Rosa 2020
Eduardo Torres Acosta - Vino di Contrada Quota N 2020
Salvatore Marino - Turi Rosso 2020
Enotrio - Tiurema 2020
Lamoresca - Nerocapitano 2020
Longarico - Insolito 2019
Elios - Katamacerato 2020